Un’ondata di rapine e furti ha insidiato il quartiere dell’Isolotto a Firenze, culminando nell’arresto di un uomo di 55 anni, domiciliato in città, grazie a un’accurata indagine condotta dalla squadra mobile.
La serie di eventi, protrattasi per venti giorni a partire dal 12 marzo, ha gettato un’ombra di insicurezza sulla comunità, manifestandosi in episodi che vanno dal furto alla rapina, caratterizzati da un modus operandi apparentemente ripetitivo e metodico.
La ricostruzione degli eventi, orchestrata dalla polizia giudiziaria sotto la direzione della Procura di Firenze, ha messo in luce un quadro preoccupante: l’uomo, agendo con una apparente freddezza e pianificazione, ha preso di mira esercizi commerciali e uffici postali, sfruttando momenti di distrazione e la vulnerabilità delle vittime.
Il primo episodio, il 12 marzo, ha visto la rapina a mano armata di un ufficio postale in via Torcicoda.
L’aggressore, celato da un passamontagna, ha intimorito gli impiegati minacciando l’uso di una pistola, assicurandosi un bottino di circa 700 euro.
Il 19 marzo, il 55enne ha perpetrato un furto con minaccia in un negozio di abbigliamento in via Giovanni Antonio Dosio, sottraendo 500 euro e un orologio.
Il 20 marzo, una tabaccheria in via Luca Signorelli è stata depredata di 1300 euro, con l’aggressore che ha approfittato della distrazione del proprietario.
Un tentativo di rapina alla tabaccheria di via Sant’Angelo, il 24 marzo, è stato sventato grazie alla prontezza di riflessi dei proprietari, che hanno contrastato l’azione armata del malvivente.
L’ultimo episodio, il 5 aprile, ha visto un parrucchiere in via Bonaventura Berlinghieri vittima di un furto con scasso, durante il quale l’aggressore ha esibito un coltello per facilitare la fuga.
L’indagine, caratterizzata da un approccio investigativo mirato e capillare, si è basata su una complessa attività di screening dei soggetti presenti nelle aree interessate dai furti, nei momenti cruciali degli episodi criminosi.
Questo lavoro di intelligence ha permesso di individuare elementi ricorrenti, come l’abbigliamento, l’orario delle azioni, la conoscenza del territorio e la ripetizione di schemi comportamentali.
Particolarmente significativo è stato l’esame approfondito delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, che ha fornito indizi preziosi per l’identificazione del sospettato.
La perquisizione domiciliare ha poi portato al sequestro di numerosi elementi probatori: coltelli, un passamontagna e altri indumenti che hanno corroborato il quadro accusatorio.
L’arresto segna un passo importante per ristabilire un clima di sicurezza nel quartiere dell’Isolotto e testimonia l’efficacia di un’indagine che ha saputo combinare analisi dei dati, attività di osservazione sul campo e un’attenta interpretazione delle prove raccolte.