Un’operazione di ampio respiro ha disarticolato un sofisticato network criminale dedito al traffico internazionale di stupefacenti, con radici consolidate nel territorio toscano e diramazioni in Lombardia.
Otto persone sono state arrestate in carcere e un’altra agli arresti domiciliari, a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Firenze, eseguita dalla Guardia di Finanza.
L’inchiesta, iniziata nel 2023 a seguito del sequestro di una significativa quantità di cocaina (20 kg) e culminata nell’arresto di due individui, ha rivelato un’organizzazione complessa e ben strutturata, capace di operare in maniera quasi invisibile per un periodo considerevole.
Il modus operandi del gruppo criminale si distingueva per una spregiudicata capacità di integrare attività apparentemente legali con il traffico illecito.
L’utilizzo di dipendenti di ditte di trasporto merci come corrieri, per mascherare il trasporto di droga, ha rappresentato un elemento chiave della loro strategia di occultamento.
Sfruttando la credibilità e la logistica di aziende di spedizioni, i criminali hanno camuffato la droga all’interno di buste recanti il marchio di una nota compagnia internazionale, eludendo così i controlli e simulando spedizioni regolari.
Al vertice dell’organizzazione, due soggetti albanesi, residenti rispettivamente a Castelfiorentino e Colle Val d’Elsa, esercitavano un controllo capillare sull’intera filiera, dalla pianificazione strategica all’individuazione dei canali di approvvigionamento, passando per la gestione dei luoghi di stoccaggio e la determinazione dei prezzi di vendita.
Figure di riferimento, considerate persone di fiducia, si occupavano della gestione dei depositi, coordinando la preparazione delle partite di droga destinate alla distribuzione e incassando i proventi delle cessioni.
Tra gli arrestati figurano anche due coniugi campani residenti a Poggibonsi, la cui posizione testimonia la capacità del gruppo di reclutare risorse e competenze al di fuori del contesto toscano.
L’età degli indagati, compresa tra i 25 e i 41 anni, sottolinea la presenza di una nuova generazione di criminali attivi nel traffico di stupefacenti.
La struttura del gruppo rivela un forte legame familiare, unita a una tendenza a proteggere sistematicamente i propri membri in caso di indagine.
Per contrastare le attività di intelligence delle forze dell’ordine, i criminali hanno fatto ampio ricorso a sistemi di comunicazione criptati, come l’applicazione Signal, rendendo più difficoltosa l’intercettazione delle loro conversazioni.
Le indagini, protrattesi nel corso del 2023 e 2024, hanno portato al sequestro di ulteriori 17 kg di cocaina, 18 kg di hashish e 1 kg di marijuana, e all’arresto in flagranza di tre persone, che ora rientrano tra i destinatari delle misure cautelari.
L’operazione, che ha coinvolto anche Busto Arsizio (Varese), evidenzia la capacità del network criminale di estendere la propria attività al di fuori del territorio toscano, rafforzando la necessità di una collaborazione transregionale per contrastare efficacemente il traffico internazionale di stupefacenti.
L’azione delle autorità giudiziarie mira ora a ricostruire completamente la struttura dell’organizzazione e a individuare eventuali ulteriori complici.






