Un’onda di energia giovanile, proveniente da ogni angolo della penisola – dal Piemonte alla Sicilia, dalla Campania all’Emilia – si riversa a Suvignano, in Toscana. Oltre cento ragazzi e ragazze, anime vive del nostro Paese, partecipano a un’iniziativa di Libera che si propone non come un semplice incontro, ma come un vero e proprio laboratorio di resilienza e speranza per il futuro. La Tenuta di Suvignano, più che un luogo, è un simbolo potente: un bene confiscato alla criminalità organizzata, restituito alla comunità attraverso un processo di rigenerazione profonda, un presidio di legalità che incarna la possibilità di un futuro diverso, sottratto all’ombra e restituito alla luce.La storia del luogo è intrisa di significato. Un tempo proprietà dell’imprenditore Vincenzo Piazza, la tenuta fu oggetto di un primo sequestro nel 1983, un atto giudiziario segnato dalla lungimiranza del giudice Giovanni Falcone. Oggi, si configura come uno dei beni più significativi recuperati nel Centro-Nord, una testimonianza tangibile dell’impegno costante nella lotta alle organizzazioni criminali.L’iniziativa non si limita a una mera riflessione teorica; si tratta di un percorso pratico, un crogiolo di esperienze e competenze. Cinque giorni intensi, dedicati a incontri partecipativi, gruppi di lavoro focalizzati, percorsi di memoria condivisa, laboratori creativi volti all’innovativo riutilizzo dei beni confiscati e momenti di informazione mirata. L’obiettivo primario è fornire ai giovani uno spazio di espressione, un’agorà virtuale e reale dove le voci e le storie dei territori possano risuonare, condividere successi, analizzare fallimenti e generare nuove idee per un cambiamento reale e duraturo.In un’epoca segnata da complessità e sfide globali, Libera riconosce l’importanza cruciale del dialogo intergenerazionale. L’edizione di quest’anno, per la prima volta, intreccia il percorso dedicato ai giovani con la formazione nazionale dell’associazione, creando un ponte tra l’esperienza consolidata e l’entusiasmo e la freschezza delle nuove generazioni.Il programma è strutturato per massimizzare l’apprendimento e la crescita personale. Attraverso incontri a gruppi, i giovani potranno affinare le proprie competenze e condividere le proprie esperienze, rafforzando l’impatto delle loro azioni nei rispettivi territori. Momenti dedicati all’ascolto di testimonianze dirette di coloro che si confrontano quotidianamente con le mafie e la corruzione offriranno ispirazione e strumenti operativi. L’apertura, prevista per mercoledì, sarà segnata dai saluti istituzionali del sindaco di Monteroni d’Arbia e dell’assessore alle politiche giovanili, a cui seguirà l’intervento dei presidenti di Libera. Un flash mob, in programma per venerdì, animerà la piazza di Monteroni d’Arbia, promuovendo in modo creativo e coinvolgente il concetto di riutilizzo sociale dei beni confiscati.Sabato, due focus tematici approfondiranno specifiche problematiche. Il primo, incentrato sulle “guerre” che devastano interi popoli, vedrà la partecipazione di esperti come Simone Siliani e Fabio Ciconte. Il secondo, analizzando l’evoluzione degli spazi occupati dalle mafie, coinvolgerà il procuratore della Repubblica di Prato e Rosy Bindi, offrendo una prospettiva critica e aggiornata su un fenomeno in continua trasformazione. L’iniziativa si configura dunque come un seme di speranza, un investimento nel futuro, un invito a costruire insieme un Paese più giusto e libero.
Suvignano: Giovani, Resilienza e Ripartenza tra Memoria e Futuro.
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