venerdì 1 Agosto 2025
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Tartaruga Caretta: curiosità disturbano una potenziale nidificazione all’Elba

Un’opportunità mancata per la riproduzione di una tartaruga marina Caretta caretta ha turbato la quiete notturna sulla spiaggia di Marina di Campo, all’Isola d’Elba.

L’episodio, reso noto da Legambiente, sottolinea una volta ancora la vulnerabilità di queste creature marine e l’importanza cruciale di un comportamento responsabile da parte dell’uomo.
L’evento ha visto l’emersione dell’esemplare, un individuo di dimensioni considerevoli, dal mare.

Mentre alcuni bagnanti hanno prontamente allertato la Capitaneria di Porto tramite il numero dedicato (1530), un’incongrua curiosità ha spinto altri ad avvicinarsi, disturbando l’animale con l’utilizzo di flash fotografici e riprese video, compromettendo potenzialmente l’intero processo di nidificazione.

La tempestiva risposta dei volontari di Legambiente, collaboratori del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e impegnati nel progetto internazionale Life TurtleNest, ha permesso di intervenire, seppur in un momento in cui la tartaruga aveva già rientrato in mare.
La zona segnalata come potenziale sito di nidificazione, identificata da quattro paletti, è stata monitorata per diverse ore, fino alle prime luci dell’alba, senza ulteriori avvistamenti.

Isa Tonso, responsabile dei “tartawatchers” elbani, ha espresso la necessità di una maggiore consapevolezza e rispetto nei confronti di questi animali.

La Caretta caretta, specie protetta e minacciata, intraprende lunghi e complessi viaggi migratori per raggiungere le spiagge di nidificazione, un percorso già di per sé gravido di pericoli legati all’inquinamento marino, alla pesca accidentale e alla distruzione degli habitat.
L’interferenza umana, anche involontaria, può rappresentare un fattore di stress significativo, inducendo l’esemplare a rinunciare alla nidificazione, con conseguenze negative per la sopravvivenza della popolazione.

La Caretta caretta è un indicatore biologico sensibile alla salute dell’ecosistema marino.

La sua presenza, o la sua assenza, riflette la qualità delle acque, la disponibilità di cibo e la stabilità degli habitat.

Proteggere la tartaruga marina significa proteggere l’intero ecosistema di cui essa fa parte.

Le raccomandazioni di Legambiente Arcipelago Toscano, rivolte ai fruitori delle spiagge, mirano a minimizzare l’impatto umano su questi delicati processi riproduttivi.

Distanza di sicurezza (almeno 10 metri), comportamento passivo (accucciarsi o distendersi sulla spiaggia), rimozione di ostacoli, allontanamento dei cani, astensione dall’utilizzo di luci artificiali e silenzio sono elementi essenziali per consentire alla tartaruga di compiere il suo ciclo vitale.

La fotografia, sebbene allettante, dovrebbe essere rimandata al momento in cui l’animale ha completato la nidificazione e sta rientrando in mare, evitando l’esposizione frontale e minimizzando l’inconveniente.
L’episodio di Marina di Campo rappresenta un campanello d’allarme, un invito a riflettere sul nostro ruolo di custodi del patrimonio naturale e sulla responsabilità che abbiamo nei confronti delle generazioni future.

La tutela della Caretta caretta non è solo un imperativo etico, ma anche un investimento nel futuro del nostro pianeta.

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