La contrada della Tartuca, guidata dal fantino Antonio Siri, soprannominato Amsicora, e in sella al possente cavallo Entu de P.
Ulpu, si è distinta nell’agguerritissima “provaccia” che ha preceduto la solenne corsa dedicata alla Madonna Assunta.
Questo test preliminare, cruciale per valutare la preparazione e l’affiatamento delle contrade, ha evidenziato una competizione intensa e ricca di dinamiche.
La partenza, animata da un’iniziale spinta di Civetta e Giraffa, ha visto la Tartuca imporsi con una strategia ponderata.
La presa della testa, abilmente orchestrata prima della Curva del Casato, ha dimostrato una superiorità tattica che ha permesso alla contrada di mantenere il comando per gran parte della prova, fino al completamento del terzo giro.
Questo segna un momento significativo, non solo per la Tartuca, ma per l’intero panorama paliesco, segnalando una possibile evoluzione delle strategie in campo.
La “provaccia”, più di un semplice allenamento, rappresenta un microcosmo del Palio stesso.
Osservare il comportamento dei cavalli, l’aggressività dei fantini, le reazioni delle contrade è un esercizio di lettura profonda della competizione.
Dietro ogni movimento, ogni spinta, si celano anni di preparazione, di passione, di attesa.
Alle ore 19, il corteo solenne prenderà vita dal Cortile del Podestà.
Dieci fantini, simboli di coraggio e abilità, in sella ai loro destrieri, si presenteranno alla città, pronti a sfidarsi per l’ambito Palio.
L’aria si caricherà di aspettative, di emozioni, di quell’antica tensione che solo il Palio di Siena sa generare.
Il corteo, un rituale secolare, accompagnerà i partecipanti verso la Piazza del Campo, teatro di una sfida che trascende il semplice sport, divenendo espressione identitaria e comunitaria.
La città si stringe attorno a loro, unita dalla speranza e dall’orgoglio di appartenenza, in attesa di assistere a un evento che, ogni anno, si rinnova nella sua unicità e nel suo profondo significato storico-culturale.
La sfida che li attende non è solo una questione di velocità, ma anche di strategia, di tempismo e, soprattutto, di coraggio.