Ritorna alla libertà oceanica, con un’eleganza ancestrale, un giovane esemplare di *Caretta caretta*, liberato sulle sabbie dorate della Feniglia, a Orbetello. L’episodio, un segno tangibile di speranza e impegno, segna il culmine di un percorso di cura e riabilitazione presso il centro tartAmare, un’oasi di competenza gestita dall’omonima associazione, dedicata alla salvaguardia di questi magnifici rettili marini. La giovane tartaruga, affettuosamente soprannominata Totta, si è fiondata con determinazione nelle acque, un ritorno al suo habitat naturale dopo un periodo di osservazione e assistenza specializzata.L’evento, sinergicamente orchestrato in collaborazione con l’amministrazione comunale di Orbetello, si configura come un potente monito e un’occasione per rafforzare la consapevolezza collettiva sull’urgente necessità di proteggere le tartarughe marine, specie iconiche e indicatori della salute degli ecosistemi marini. La liberazione di Totta non è solo un atto simbolico, ma un’occasione per riaffermare il ruolo imprescindibile della comunità locale nella difesa della biodiversità costiera, promuovendo pratiche sostenibili e un rapporto di rispetto reciproco con l’ambiente.La cerimonia, accolta con onore presso lo stabilimento balneare La Capannuccia, ha visto la partecipazione di figure istituzionali di spicco, tra cui rappresentanti della Capitaneria di Porto di Orbetello e Porto Santo Stefano, del Comando Carabinieri Forestale di Grosseto, del Nucleo CITES dei Carabinieri di Arezzo, e dell’assessore Luca Minucci, testimoniando l’impegno congiunto a livello locale e nazionale nella tutela della fauna marina.Parallelamente alla liberazione, un ciclo di attività didattiche ha coinvolto il pubblico, con laboratori interattivi dedicati alla sensibilizzazione sulle molteplici minacce che gravano sulle tartarughe marine, dall’inquinamento da plastica e microplastiche all’impatto dei cambiamenti climatici, fino all’aggressione causata dalla pesca accidentale. Con l’avvicinarsi della stagione di nidificazione, si è inoltre offerto un approfondimento sulle complesse abitudini riproduttive di questi affascinanti animali, sottolineando l’importanza di proteggere le spiagge di deposizione e di contrastare il disturbo antropico durante il periodo critico della riproduzione.L’auspicio che ne deriva è la creazione di una coscienza ambientale diffusa, capace di tradursi in azioni concrete per la protezione delle tartarughe marine e, più in generale, per la salvaguardia dell’ecosistema lagunare e marino che le ospita, preservando un patrimonio naturale di inestimabile valore per le generazioni future. La storia di Totta, simbolo di resilienza e speranza, sia un invito all’azione e un promemoria costante dell’interconnessione tra uomo e natura.
Totta libera: un raggio di speranza per la *Caretta caretta*
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