Una profonda ondata di commozione ha investito Terranuova Bracciolini, Arezzo, dove Piazza Prospero Prosperi si è trasformata in un palcoscenico di cordoglio collettivo.
La comunità si è riunita fin dalle prime luci dell’alba per onorare la memoria di Gianni Trappolini, stimato volontario di 56 anni, e Giulia Santoni, giovane promessa di 23, entrambi membri attivi della Misericordia terranuovese, tragicamente scomparsi in un incidente stradale lungo l’autostrada in Valdarno.
La loro perdita, unita a quella di Franco Lovari, 75 anni, anche lui vittima dell’evento, ha lasciato un vuoto incolmabile nel tessuto sociale locale, amplificando il senso di fragilità e precarietà dell’esistenza.
I funerali di Lovari, previsti per il pomeriggio a Campogialli, rappresentano un ulteriore tassello di questo doloroso percorso di lutto.
La cerimonia funebre, iniziata alle ore 10, ha visto la partecipazione di un nutrito corteo di autorità, testimoniando il rispetto e la gratitudine dimostrati nei confronti dei defunti e, in particolare, del loro impegno volontario.
Oltre al Governatore nazionale delle Misericordie, Domenico Giani, hanno onorato la piazza con la loro presenza figure di spicco del panorama politico e istituzionale: Maria Teresa Bellucci, viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Clemente Di Nuzzo, prefetto di Arezzo, Eugenio Giani, governatore della Toscana, Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale, Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, e Lucia Tanti, vicesindaco di Arezzo.
La presenza di numerosi sindaci e rappresentanti locali sottolinea la portata del dolore e l’importanza del ruolo che i volontari della Misericordia svolgono a livello territoriale.
La celebrazione religiosa, officiata dal vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Monsignor Andrea Migliavacca, in collaborazione con il correttore nazionale delle Misericordie, Don Franco Agostinelli, ha rappresentato un momento di riflessione più profonda sulla natura del sacrificio, sull’importanza del servizio al prossimo e sulla necessità di promuovere una cultura della solidarietà e della prevenzione.
L’incidente, oltre al dolore immediato, solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza stradale, sull’efficacia delle misure di controllo e sulla responsabilità individuale e collettiva nella salvaguardia della vita umana.
Il cordoglio espresso dalla comunità terranuovese non si limita al pianto e al rimpianto, ma si configura come un impegno rinnovato a onorare la memoria dei defunti, perseguendo con maggiore determinazione gli ideali di umanità e di servizio che hanno guidato la loro esistenza.
La loro eredità, fatta di dedizione e di altruismo, continuerà a ispirare le future generazioni di volontari, alimentando la fiamma della solidarietà e della speranza in un futuro più sicuro e più giusto.