L’operazione “Phoenix” condotta dalla squadra mobile di Livorno ha portato all’arresto di due individui a Piombino, in esecuzione di un provvedimento restrittivo disposto dal giudice per le indagini preliminari (GIP) su richiesta della Procura livornese.
I due, un uomo di 31 anni e uno di 54, sono ora agli arresti domiciliari, monitorati da braccialetti elettronici, con l’accusa di aver orchestrato un complesso sistema di frodi immobiliari che ha leso la fiducia e i risparmi di ignari cittadini.
L’inchiesta, avviata nell’ottobre 2022 a seguito di una denuncia conclamata da due residenti di Cecina, si avvale della collaborazione di ulteriori quattro persone, le cui responsabilità risultano meno centrali nell’architettura criminale delineata.
Le indagini hanno rivelato un’abile manipolazione delle aspettative delle vittime, presentate con la promessa di acquisire proprietà di pregio attraverso aste giudiziarie.
I presunti truffatori, agendo come intermediari immobiliari, si sono abilmente guadagnati la fiducia delle vittime, inducendole a versare ingenti somme di denaro, giustificate come acconti, caparre o onorari di registrazione.
Il meccanismo fraudolento si è rivelato particolarmente insidioso: una volta incassate le somme, le vittime si sono trovate sprovviste di qualsiasi riscontro, accertando che i loro versamenti non erano tracciabili in alcuna procedura esecutiva.
L’indagine, estesa anche al di fuori dei confini nazionali, ha permesso di ricostruire il percorso del denaro sottratto, rivelando una sofisticata rete di riciclaggio.
I fondi illeciti sono stati impiegati in operazioni finanziarie di varia natura, spesso supportate da documentazione contabile falsificata, e in acquisizioni di veicoli di lusso, successivamente rivenduti a prezzi inferiori per mascherare l’origine criminale.
Le perquisizioni domiciliari, eseguite con il supporto della polizia di Piombino, hanno consentito il sequestro di documentazione finanziaria, bancaria, supporti informatici e apparecchiature telefoniche.
L’analisi forense dei dispositivi sequestrati ha portato alla luce un terzo soggetto, precedentemente sconosciuto, che si è unito al novero delle vittime.
In aggiunta agli arresti domiciliari, è stato disposto un fermo preventivo su due autoveicoli, sospettati di essere stati acquistati con i proventi delle attività illecite.
L’operazione “Phoenix” rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro le frodi immobiliari e nel perseguimento di coloro che sfruttano la vulnerabilità delle persone per arricchirsi illecitamente, evidenziando la necessità di una maggiore vigilanza e di un rafforzamento dei controlli nel settore immobiliare.







