Il secondo trimestre del 2025 conferma la resilienza del settore turistico italiano, superando persino i risultati eccezionali già registrati nel 2024.
I dati provvisori dell’Indagine Movimento Turistico Istat rivelano una crescita generalizzata, con un dinamismo che si manifesta in modo differenziato a seconda del tipo di struttura ricettiva e delle destinazioni scelte dai visitatori.
L’incremento complessivo degli arrivi si attesta all’1,1%, un dato significativo se contestualizzato in un anno che ha già visto un boom del turismo.
Tuttavia, la crescita delle presenze è ancora più marcata, raggiungendo il +4,7%, suggerendo una permanenza media più lunga da parte dei visitatori.
Questa discrepanza tra arrivi e presenze indica una tendenza a soggiorni più lunghi, un fattore cruciale per la sostenibilità economica delle destinazioni turistiche.
L’andamento mensile riflette una stagionalità consolidata: un avvio positivo in aprile, un fisiologico calo a maggio, e un picco in giugno, che assorbe il 46,3% delle presenze totali del trimestre.
Giugno, tradizionalmente il mese più intenso, consolida il trend positivo, mostrando una crescita degli arrivi del 3,9% e delle presenze del 9,7% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Aprile ha visto un aumento dei turisti pari a 10,6 milioni, con presenze a 29,8 milioni, entrambi in crescita significativa.
Maggio, pur in calo rispetto all’anno precedente, rappresenta comunque un momento di transizione.
Un elemento chiave è il contributo del turismo internazionale.
La ripresa della domanda estera si rivela particolarmente vigorosa, con un incremento delle presenze turistiche straniere pari al +5,9%, quasi il doppio rispetto ai turisti italiani (+3,0%).
Questo dato sottolinea l’importanza cruciale del mercato estero per l’economia turistica italiana, rappresentando una quota di mercato pari al 60,5% delle presenze totali.
Questa rinnovata fiducia nel turismo italiano da parte dei visitatori internazionali testimonia l’attrattiva duratura del nostro paese e la capacità di adattamento del settore.
Analizzando le tipologie di strutture ricettive, si evidenzia come il comparto extra-alberghiero traini la crescita, con incrementi di arrivi (+6,1%) e presenze (+5,4%) superiori a quelli degli alberghi (+4,3%).
Questo suggerisce una preferenza crescente per forme di ospitalità più flessibili e personalizzate, che si adattano alle nuove esigenze dei viaggiatori.
La distribuzione geografica dei flussi turistici presenta andamenti eterogenei.
Le grandi città e le destinazioni d’interesse culturale mostrano una leggera crescita (+1%), con performance eccellenti a Milano, Firenze e Bologna, che registrano aumenti superiori all’8%.
Al contrario, Venezia segna una contrazione, probabilmente legata a politiche di gestione dei flussi e alla ricerca di un turismo più sostenibile.
Le aree montane si confermano una destinazione in forte espansione, con un incremento delle presenze turistiche pari al +12%.
Le località marittime, pur con un andamento complessivamente stabile (+0,7%), presentano una buona performance per i comuni balneari della Riviera romagnola e della costa adriatica di Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
Tuttavia, si registra una tendenza alla flessione del turismo nelle località costiere toscane e abruzzesi, mentre l’area adriatica pugliese mostra dinamiche espansive particolarmente positive, con Bari e Vieste che registrano incrementi significativi.
In sintesi, il secondo trimestre del 2025 disegna un quadro di un turismo italiano dinamico e in continua evoluzione, in grado di attrarre visitatori da tutto il mondo e di adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato, con un’attenzione crescente alla sostenibilità e alla diversificazione dell’offerta.