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sabato 8 Novembre 2025

Turismo a Firenze: Calo Vertiginoso e Strategie da Rivedere

Il panorama turistico fiorentino e della sua provincia si presenta come un’anomalia all’interno del contesto toscano, un quadro che necessita di una lettura approfondita e di strategie mirate.
I dati preliminari, elaborati dalla Camera di Commercio, delineano un andamento in controtendenza, con un calo cumulato delle presenze turistiche stimato in -13,3% rispetto ai livelli pre-pandemia a metà 2025.

Pur prospettando una chiusura del 2025 in positivo rispetto all’anno precedente, la distanza dagli obiettivi iniziali – che puntavano a 16 milioni di visitatori – rimane significativa, attestandosi a circa 13 milioni.
Questa contrazione è particolarmente accentuata nel segmento del turismo interno, con una diminuzione del -38,4%, mentre il calo del turismo estero, seppur contenuta (-1,4%), denota una maggiore resilienza di questo mercato.

La Camera di Commercio, attraverso la voce del suo presidente Massimo Manetti, sottolinea l’urgenza di una riflessione critica e di un cambio di paradigma nel modo di intendere il turismo.
Il Bto (Berliner Tourismus-Messe), in programma l’11 e il 12 novembre alla Stazione Leopolda, si configura come un’occasione cruciale per stimolare questa rielaborazione strategica, orientando lo sguardo verso le dinamiche future e le possibili evoluzioni dei flussi turistici.

Nonostante le difficoltà locali, la Toscana nel suo complesso continua a brillare nel panorama internazionale, in particolare per quanto riguarda il turismo enogastronomico.

Il rapporto dedicato, che sarà presentato al Bto, rivela una leadership indiscussa, con la regione che si conferma meta preferita dai turisti stranieri dei principali mercati internazionali, superando Sicilia e Sardegna.

La preferenza è marcata tra i turisti francesi e statunitensi (69%), austriaci e svizzeri (66%), britannici (55%) e tedeschi (51%).
Un ulteriore segnale di forza è rappresentato dalla leadership nella nicchia del turismo legato al vino.
Il Chianti si afferma come destinazione vinicola più ambita, conquistando la preferenza degli statunitensi (41%), austriaci e svizzeri (39%) e dei tedeschi (38%).
A seguire, emergono l’Etna e, a testimonianza della ricchezza enologica toscana, altre denominazioni regionali come Montepulciano, Montalcino e Bolgheri, completando un quadro di eccellenza e diversificazione che costituisce un punto di forza per l’intera regione, anche se richiede una riorganizzazione delle strategie per la provincia di Firenze e per i suoi territori.

L’analisi approfondita di queste preferenze e la loro conversione in opportunità concrete rappresentano la sfida cruciale per il futuro del turismo toscano.

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