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Un Rene d’Amore: La Donazione che Rinnova una Vita

Un Legame Profondo, un Atto di Vita: La Donazione di Rene e il Futuro RinnovatoUna storia di amore, dedizione e straordinaria generosità si snoda tra Grosseto e Siena, incarnando la potenza trasformativa della donazione di rene tra coniugi.

Angelica Bernardoni, infermiera della Asl Toscana Sud Est, ha donato a suo marito, Michele Salvatori, un rene sano, sventando l’inevitabile ricorso alla dialisi e offrendo una nuova prospettiva di vita.

La coppia, unita dal 1992, ha affrontato con coraggio il progressivo declino della funzionalità renale di Michele, una condizione diagnosticata nel 2015.

L’evoluzione della malattia, che ha portato a uno stato di insufficienza renale cronica avanzata, ha richiesto un percorso clinico complesso, iniziato presso la Nefrologia di Grosseto e successivamente approdato all’Azienda Ospedaliero Universitaria Senese (AOU Senese), centro di riferimento per l’area vasta sud-est per il trapianto renale.

La compatibilità immunologica, un elemento cruciale e non sempre scontato, è stata verificata dal team del Professor Guido Garosi, direttore del Centro Trapianti Renali dell’AOU Senese, attivo dal 2000.

Questa compatibilità ha aperto la strada alla possibilità di un trapianto da donatore vivente, una procedura considerata il gold standard nel trattamento delle patologie renali croniche avanzate, per la sua capacità di offrire risultati significativamente migliori rispetto alla dialisi.
L’intervento di prelievo, eseguito con tecnica mininvasiva robotica dal Professor Sergio Serni dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze, ha garantito la massima precisione e ridotto al minimo le complicanze.
Il trapianto vero e proprio è stato poi eseguito dal Professor Vincenzo Li Marzi dell’AOU Senese, affiancato dalla Dottoressa Vanessa Borgogni.
L’esito positivo di entrambi gli interventi, un successo per l’intera equipe medica, ha permesso ai coniugi di rientrare a casa per iniziare il percorso di recupero post-operatorio, con la prospettiva di tornare al lavoro.

Il gesto di Angelica non è solo un atto di amore coniugale, ma rappresenta un esempio di altruismo che offre una speranza concreta a chi lotta contro l’insufficienza renale.

Il Professor Li Marzi sottolinea come la donazione di rene da parte di un vivente sia un’opportunità di migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti, spesso gravati da una condizione debilitante e dal peso della dialisi.

Il Dottor Giovanni Giuntini, direttore della Nefrologia di Grosseto, evidenzia l’importanza di promuovere la donazione tra viventi, soprattutto in assenza di legami di parentela, dove la compatibilità immunologica rappresenta una sfida maggiore.
L’unità operativa di Grosseto ha seguito attentamente l’evoluzione della condizione di Michele, valutando tutte le opzioni terapeutiche disponibili e supportando la coppia nel percorso decisionale.

Questo caso, il quinto trapianto tra viventi nel 2023, testimonia l’impegno della regione nel sensibilizzare la popolazione e incrementare l’offerta di trapianti da donatori viventi, un tassello fondamentale per migliorare la gestione delle patologie renali croniche e offrire una prospettiva di vita più piena e indipendente.
La storia di Angelica e Michele è un potente monito sull’importanza della prevenzione, dell’informazione e della generosità umana, un faro di speranza per tutti coloro che attendono un organo per continuare a vivere.

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