Il processo d’appello bis, per la tragedia di Viareggio del 29 giugno 2009, si è concluso con la conferma della condanna per l’ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e Rete Ferroviaria Italiana, Mauro Moretti. La sentenza, emessa dalla Corte d’Appello di Firenze, segue un percorso giudiziario complesso, segnato da sentenze precedenti e da un rinvio da parte della Suprema Corte di Cassazione, che ha ritenuto necessario un ulteriore esame del caso. Il procedimento, definito “ter”, si è focalizzato sulla quantificazione delle attenuanti generiche, elemento cruciale per determinare l’entità della riduzione di pena per Moretti e per gli altri undici imputati coinvolti nella strage che ha causato la perdita di 32 vite umane.La decisione della Corte d’Appello, assunta dopo una camera di consiglio durata poco più di due ore, riafferma la responsabilità di Moretti nel contesto di una catena di eventi e omissioni che hanno portato alla devastante esplosione. La sentenza, pur confermando le condanne precedentemente inflitte agli altri undici imputati, si concentra sulla figura di Moretti, riconoscendo il suo ruolo in un sistema di gestione del rischio inadeguato e in una sottovalutazione dei potenziali pericoli derivanti dal trasporto di materiale infiammabile. La presenza di Moretti in aula durante la lettura della sentenza ha sottolineato la gravità del momento e la delicatezza del processo.L’avvocato Ambra Iovine, difensore di Mauro Moretti, ha espresso la sua profonda delusione per l’esito del processo, annunciando immediatamente l’intenzione di adire la Corte di Cassazione, ultimo grado di giudizio. Questa decisione riflette una valutazione critica della sentenza e una volontà di contestare, a livello nazionale, le interpretazioni giuridiche che hanno portato alla condanna. Il ricorso alla Cassazione rappresenta un’ulteriore tappa in un lungo e doloroso percorso di ricerca della verità e di giustizia per le vittime e i loro familiari, un percorso segnato da un profondo senso di perdita e dalla necessità di accertare le responsabilità, non solo individuali, ma anche sistemiche, che hanno contribuito a una tragedia di tale portata. La vicenda solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza ferroviaria, sulla gestione del rischio e sulla necessità di una cultura della prevenzione che metta al centro la tutela della vita umana.
Viareggio, confermata la condanna per Moretti: un appello bis
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