Nel segno del suo cinquantesimo anniversario, l’Archivio Contemporaneo del Gabinetto Vieusseux di Firenze celebra un’inestimabile arricchimento, accogliendo cinque nuove acquisizioni di particolare significato storico e culturale.
Queste donazioni non rappresentano semplici aggiunte, ma veri e propri tasselli che ampliano la mappa della memoria del Novecento, offrendo nuove prospettive sulla letteratura, l’arte, il cinema e il panorama politico internazionale.
La prima di queste acquisizioni è la biblioteca personale del critico letterario veneziano Giacomo Antonini (1901-1983), un vero e proprio scrigno per la ricostruzione del complesso ecosistema dell’editoria del secondo dopoguerra e per l’analisi delle dinamiche culturali che hanno legato l’Italia all’Europa.
Accanto a questa, emerge il fondo Bruno Arcurio (1915 – 1999), figura chiave nella diplomazia culturale italiana, direttore degli Istituti italiani di cultura in diverse capitali dell’Est Europa.
Le carte inedite di Arcurio svelano un intricato tessuto di relazioni intellettuali e amicali, illuminando i rapporti del critico con giganti della letteratura come Ungaretti, Montale, Fellini, Silone e Bassani, e offrendo scorci inediti su figure controverse come Pasolini e Dessì, nonché su intellettuali di spicco come Sciascia, Chiara, Luzi e Zanzotto.
Questa donazione si configura come una finestra privilegiata sulle vicende culturali e politiche di un’epoca cruciale.
Il contributo di Silvano Nano Campeggi (1923-2018), cartellonista cinematografico di fama internazionale, si manifesta attraverso un corpus di 212 opere d’arte, un vero e proprio omaggio al cinema e ai suoi protagonisti.
Disegni di icone come Marcello Mastroianni, Federico Fellini, Aldo Palazzeschi, Ottone Rosai, Marilyn Monroe e, inatteso, anche di Pinocchio, si affiancano a grandi sagome in legno, testimonianza di una mostra newyorkese del 2007, evidenziando la versatilità e il genio creativo di Campeggi.
L’eredità di Ruggero Alfredo Michahelles (1898 – 1976), in arte Ram, figura centrale del secondo futurismo toscano, con il fratello Ernesto (Thayat), irrompe nell’Archivio, fino ad ora rimasto confinato tra le mura domestiche.
Questo fondo offre un’opportunità unica per approfondire una corrente artistica spesso marginalizzata e per rivalutare il suo ruolo nel panorama culturale fiorentino.
In un’ottica di ampliamento dei temi trattati, l’Archivio Contemporaneo inaugura una sezione dedicata ai dissidenti politici, con l’acquisizione delle carte relative al terzo processo dello scrittore e poeta russo Varlam Šalamov (1907-1982), donate da Francesco Bigazzi, autorevole studioso della letteratura e della storia russa.
Questa acquisizione pone l’Archivio al centro di una riflessione più ampia sui regimi totalitari e sulle vicende dei dissidenti.
Riccardo Nencini, presidente del Gabinetto Vieusseux, e Michele Rossi, direttore dell’Archivio Contemporaneo, sottolineano come la generosità degli eredi di queste figure di spicco del panorama letterario, artistico e scientifico italiano e internazionale costituisca la vera linfa vitale dell’istituzione.
L’obiettivo primario rimane quello di rendere accessibile a studiosi provenienti da tutto il mondo questo patrimonio documentario e librario inestimabile, favorendo la ricerca scientifica e la divulgazione della conoscenza, e perpetuando la memoria di un’epoca cruciale per la comprensione del presente.
L’Archivio Contemporaneo si configura così come un laboratorio di memoria, un luogo di incontro tra passato e futuro, al servizio della ricerca e della cultura.