Al cinquantanovesimo Campionato Italiano della Bugia, un evento che affonda le radici nella tradizione popolare dell’Appennino pistoiese, si è distinto un racconto capace di commuovere e sorprendere: la storia immaginaria di una scuola magica per bambini autistici.
Un’opera di finzione che, paradossalmente, ha rivelato una profonda verità sulla potenza dell’immaginazione e la necessità di raccontare, anche quando la realtà appare inafferrabile.
Giovanni Tommasi di San Baronto, pistoiese di nascita, si è aggiudicato il prestigioso Bugiardino d’Oro, consacrandosi Campione Italiano della Bugia 2025.
La cerimonia, ospitata nel suggestivo scenario de Le Piastre, piccolo borgo montano, ha celebrato l’arte del racconto e la sua capacità di creare ponti emotivi tra le persone.
La narrazione vincitrice, intrisa di tenerezza e fantasia, ha dato voce a Didi, un bambino autistico non verbale, ispirato in parte al nipote di Tommasi.
La scuola magica, un luogo sospeso tra sogno e realtà, gli offre un percorso di crescita inatteso, insegnandogli materie arcane come la filosofia del castagno – un’allegoria della saggezza nascosta nella semplicità – e la teoria e pratica dell’invisibilità – una metafora della capacità di comprendere il mondo senza necessariamente comunicare verbalmente.
Nella categoria “infanzia”, Marianna Nesti, una vivace bambina di Cutigliano di quasi dieci anni, si è distinta con un racconto ingegnoso: la sua capacità di convincere la madre di essere impegnata in uno studio intenso, quando in realtà si trova ad ammirare il panorama dal Monte Libro Aperto, un’area naturale di straordinaria bellezza.
Il premio, dedicato alla memoria della giornalista Lucia Prioreschi, ha sottolineato l’importanza della creatività e della capacità di trasformare la realtà con l’immaginazione.
L’edizione 2025, presentata con maestria da Fausto Livi e Ilaria Belli, ha visto anche la consegna di una laurea ad honorem a Dario Ballantini, figura iconica nel panorama della bugia italiana, per il suo incredibile “record”: aver impersonato per un intero anno lo stilista Valentino, ingannando con abilità colleghi e addetti ai lavori.
Un atto di finzione che ha rivelato la complessità dei rapporti umani e la capacità di creare identità alternative.
Il premio per l’originalità della presentazione, intitolato al giornalista Giancarlo Zampini, è stato assegnato a Elia Begliomini, il più giovane dei concorrenti, con un’esibizione che ha sorpreso tutti per la sua inventiva e il suo spontaneità.
Luigi Grechi De Gregori, proveniente da Foligno, si è distinto nella categoria “bugia classica”, dimostrando una padronanza dell’arte del racconto che ha conquistato la giuria.
“La magia della bugia risiede nella sua capacità di svelare la verità,” ha affermato il Magnifico Rettore Emanuele Begliomini, rivolgendosi al pubblico entusiasta.
“In questo luogo, la fantasia e l’ingegno trionfano, offrendo uno spaccato della nostra umanità.
” L’attenzione ora si rivolge al futuro: la realizzazione del “Spazio Bugia”, un ex cinema destinato a diventare un centro culturale e creativo a disposizione della comunità montanina pistoiese, con l’obiettivo di inaugurarlo l’anno successivo.
Un progetto ambizioso che vuole celebrare l’arte del racconto e promuovere la creatività in tutte le sue forme.