Nel cuore di Firenze, il 17 e 18 settembre, si terranno due giorni dedicati a Carlo Levi, intellettuale poliedrico, figura chiave del Novecento italiano.
L’iniziativa, promossa dall’associazione nazionale Case della Memoria, celebra tre pietre miliari: il cinquantenario della sua scomparsa, l’ottantesimo anniversario della pubblicazione del capolavoro “Cristo si è fermato a Eboli” e il novantesimo del confino, un’esperienza che segnò profondamente la sua vita e la sua opera.
Il programma si articola in un percorso che intende riscoprire e reinterpretare l’eredità di Levi, intrecciandone il pensiero con il contesto storico-culturale del suo tempo e con le suggestioni del territorio fiorentino.
L’apertura, al Teatro della Compagnia, sarà affidata alla mostra fotografica “Sulle tracce di Carlo”, un viaggio visivo nella Basilicata degli anni ’30, magistralmente documentata attraverso gli obiettivi di Fosco Maraini.
L’esposizione, arricchita dagli interventi di Claudia Baroncini, direttrice della Fondazione Alinari, e di Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, curatori dell’iniziativa, offrirà una prospettiva inedita sulla realtà lucana che ispirò “Cristo si è fermato a Eboli”.
A seguire, la proiezione del celebre film di Francesco Rosi, trasposizione cinematografica dell’opera letteraria, offrirà un’immersione ancora più profonda nel mondo contadino e nella denuncia sociale che caratterizzano il pensiero di Levi.
Il giorno successivo, giovedì 18 settembre, il focus si sposterà sul rapporto tra Carlo Levi e Firenze, città che accolse l’intellettuale durante il periodo della Liberazione.
L’incontro “Carlo Levi 50” vedrà la partecipazione di Enrica Vignoli, presidente dell’associazione culturale Ideerranti, per analizzare l’impatto del suo pensiero sulla cultura fiorentina e nazionale.
La successiva tavola rotonda, “Un volto che ci somiglia.
Nuances fiorentine e italiane di Carlo Levi”, promette un’analisi sfaccettata del suo percorso intellettuale, con i contributi di Sergio Casprini, Claudio Di Benedetto e Gaspare Polizzi, figure di spicco nel panorama culturale fiorentino.
Si affronteranno temi cruciali come il ruolo dell’intellettuale, la questione meridionale, il rapporto tra arte e impegno civile, il significato del confino come esperienza trasformativa.
L’incontro con Nicola Coccia, autore del volume “L’arse argille consolerai”, introdurrà inedite testimonianze, fotografie e documenti che ricostruiscono il contributo di Carlo Levi alla Liberazione di Firenze, rivelando un capitolo meno noto della sua attività politica e civile.
La conclusione dell’evento sarà affidata al concerto “Acustica”, con Massimo Duino, Marco Massari e Luca Bersaglieri, e alle riflessioni conclusive di Daniela Fonti, presidente della Fondazione Carlo Levi-Roma, che offrirà una panoramica complessiva dell’importanza e dell’attualità del pensiero di Carlo Levi per la comprensione del presente.