mercoledì 27 Agosto 2025
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Chedar: Il Futuro del Patrimonio Culturale Europeo nell’Era Digitale

Il futuro del patrimonio culturale europeo si proietta verso l’orizzonte dell’innovazione tecnologica grazie a Chedar – Cultural heritage digitalisation and reconstruction, un progetto internazionale di portata strategica che ambisce a ridefinire i paradigmi di conservazione, fruizione e trasmissione del nostro inestimabile lascito storico-artistico.

Nato come erede dell’esperienza di successo al programma Legacy di Expo 2020 Dubai, dove la riproduzione digitale e fisica del David di Michelangelo catturò l’attenzione globale, Chedar si configura ora come un vero e proprio laboratorio di ricerca e alta formazione, coordinato dall’Università di Firenze e sostenuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

L’iniziativa, che vede la collaborazione sinergica di università, centri di ricerca, istituzioni AFAM e partner internazionali, mira a creare un ecosistema interdisciplinare, un vero e proprio ponte tra le discipline umanistiche e le scienze digitali.

Al centro del progetto vi è la volontà di sviluppare metodologie e strumenti replicabili, capaci di rispondere alle sfide poste dai cambiamenti climatici, dai conflitti armati e dalla progressiva obsolescenza dei materiali.
Chedar non si limita alla semplice digitalizzazione, ma aspira a creare “digital twins”, rappresentazioni virtuali ad alta fedeltà dei beni culturali, arricchite da modelli predittivi di rischio, analisi diagnostiche ambientali e soluzioni per l’accessibilità universale.
La sua presentazione all’Expo 2025 di Osaka, con il tema “Mediterranean Heritage in the Digital Era: Facing Risks and Building Sustainability”, vuole simboleggiare l’impegno a preservare il ricco patrimonio del bacino mediterraneo, un crocevia di culture e civiltà spesso vulnerabile a fattori esterni.
Il programma prevede due panel tematici distinti.
“Reimmaginare il patrimonio” promuoverà un dialogo aperto sulla creatività museale, le potenzialità della riproduzione digitale e l’importanza di rendere l’arte accessibile a un pubblico sempre più ampio e diversificato.

“Gemelli (in)fedeli” esplorerà il ruolo dei digital twin e delle tecnologie diagnostiche mobili nel supportare strategie di mitigazione del rischio per musei e territori, offrendo strumenti per affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici e delle emergenze umanitarie.

L’esperienza immersiva sarà al centro dell’evento, con cinque workshop dedicati alla sperimentazione diretta delle tecnologie più avanzate.
La ricostruzione virtuale degli affreschi della Cappella Brancacci, permettendo una fruizione ravvicinata e dettagliata di un capolavoro del Rinascimento, e la ricreazione digitale della Grotta degli animali, con il suo suggestivo gruppo scultoreo, offriranno al pubblico un’occasione unica di entrare in contatto con il patrimonio culturale in modo innovativo e coinvolgente, ridefinendo i confini tra realtà e simulazione.

Chedar rappresenta quindi un investimento nel futuro, un atto d’amore verso le nostre radici e un invito a ripensare il ruolo del patrimonio culturale nell’era digitale.

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