Il Corridoio Vasariano di Arezzo, perno di un’identità urbana intessuta di storia e arte, risorge dopo un’accurata opera di restauro, restituendo alla città un tassello fondamentale del suo patrimonio architettonico. L’inaugurazione, tempistica simbolica in concomitanza con il 450° anniversario della scomparsa di Giorgio Vasari, celebra non solo il recupero di un manufatto storico, ma anche la vitalità di un legame inestricabile tra l’artista e la sua terra natale.Benché meno noto e di dimensioni modeste rispetto al celebre Corridoio Vasariano fiorentino, quello aretino si distingue per la sua singolare ubicazione e la sua intrinseca funzionalità. Il percorso, che con grazia connette le Logge del Vasari al Palazzo della Fraternita dei Laici, si staglia su Piazza Grande, offrendo un’esperienza unica, un passaggio protetto e riservato che evoca l’eleganza e la discrezione tipiche del Rinascimento. Il restauro, un intervento delicato e minuzioso, ha preservato l’integrità strutturale e la bellezza originale del corridoio, non alterandone la vocazione primaria: quella di essere un collegamento fisico e simbolico tra luoghi di importanza storica.L’evento inaugurale si arricchisce di un ulteriore elemento di valore culturale: la mostra “…mi posi all’orefice. Omaggio a Vasari”, un’esposizione curata da Giuliano Centrodi che si snoda tra le sale del Museo Orodautore. La mostra, concepita come un tributo all’ingegno poliedrico di Vasari – pittore, architetto, scrittore e, non ultimo, abile artigiano – presenta una selezione raffinata di gioielli contemporanei. Questi manufatti, frutto dell’ingegno di artisti e orafi, spesso provenienti dal tessuto artigianale aretino, si ispirano alla visione estetica e alla maestria tecnica del genio rinascimentale, reinterpretando in chiave moderna i suoi iconici motivi e simboli.Come sottolineato dal primo rettore dell’ente Fraternita dei Laici, Pierluigi Rossi, il Corridoio Vasariano rappresenta un’eccezionale testimonianza del talento visionario di Vasari nel contesto della sua città natale, contribuendo in modo significativo a rafforzare il senso di appartenenza e l’identità culturale di Arezzo. Il corridoio, lungi dall’essere un semplice passaggio, si configura come un palcoscenico silenzioso che racconta secoli di storia, un simbolo tangibile della creatività e dell’ingegno che hanno plasmato l’anima di Arezzo, un invito a riscoprire la ricchezza del suo patrimonio artistico e la sua profonda connessione con il Rinascimento italiano. Il restauro e la mostra congiuntamente, rappresentano un impegno verso la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale aretino, un investimento per il futuro che guarda al passato con ammirazione e rispetto.
Corridoio Vasariano ad Arezzo: Ritorna alla luce, un gioiello di storia e arte.
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