Un’immersione senza precedenti nel cuore spirituale e culturale del Duecento italiano. A Cortona, la città che ha dato i natali a una delle più preziose testimonianze del canto religioso in volgare, si celebra un evento unico: la prima esposizione che riunisce i quattro laudari storici cortonesi, un tesoro di parole e musica che rivela la complessa interazione tra fede, identità comunitaria e sviluppo linguistico. ‘Cantare il Medioevo. La lauda a Cortona tra devozione e identità civica’, curata da Francesco Zimei sotto l’egida dell’Accademia Etrusca e del Comune di Cortona, con il sostegno del progetto europeo Erc Advanced ‘Laudae’, rappresenta un’occasione imperdibile per esplorare le radici profonde della cultura italiana.Il fulcro indiscusso della mostra è il Laudario di Cortona (ms. 91), un manoscritto del Duecento che incarna l’apice della produzione laudistica italiana, un vero e proprio laboratorio di sperimentazione linguistica e musicale. Più che una semplice raccolta di canti, il Laudario di Cortona è un documento storico di primaria importanza, che ci offre uno sguardo privilegiato sulla vita religiosa, sociale e politica della città in un periodo cruciale di transizione. L’esposizione, arricchita dalla presenza dei manoscritti 462, 180 e 535 – provenienti rispettivamente da Cortona, Arezzo e Milano – permette un confronto illuminante sulle diverse evoluzioni del fenomeno laudistico in Toscana e Lombardia, evidenziando sia le influenze reciproche sia le peculiarità locali.La mostra non si limita alla mera esposizione dei manoscritti. Un percorso espositivo accuratamente studiato include una selezione di documenti d’archivio, frammenti di cantari religiosi, opere d’arte di inestimabile valore – come la Croce dipinta del XIII secolo, che testimonia la ricchezza della produzione artistica dell’epoca – e la tavola raffigurante le storie di Santa Margherita, un esempio significativo della committenza religiosa del tempo. La ricostruzione della Cappella dei Laudesi, situata all’interno del convento di San Francesco, offre un’esperienza immersiva, trasportando il visitatore nell’atmosfera devozionale e comunitaria che animava la vita dei Laudesi, i confratelli che dedicavano la loro esistenza al canto e alla contemplazione della parola divina.L’esperienza espositiva è resa interattiva e coinvolgente grazie all’utilizzo di touchscreen che permettono di approfondire la storia dei manoscritti e dei loro autori, nonché l’accesso a registrazioni musicali che riproducono le melodie originali dei canti. Un percorso guidato nei luoghi francescani di Cortona, legato alla diffusione del movimento spirituale e all’importanza di San Francesco d’Assisi nella cultura medievale, completa l’itinerario, offrendo una prospettiva più ampia sul contesto storico e religioso in cui si è sviluppato il fenomeno laudistico. In definitiva, la mostra si propone come un viaggio nel tempo, capace di illuminare le origini della lingua italiana, le prime forme di espressione musicale popolare e la costruzione di un’identità civica profondamente radicata nella fede e nella tradizione.