A Fiesole, un’esposizione inedita svela il volto di Evelina Bueno, figura cruciale e finora marginalizzata nel racconto dell’opera di Antonio Bueno, il pittore spagnolo naturalizzato italiano, e del fratello Xavier. La mostra, aperta al pubblico dal 31 maggio al 22 giugno (ingresso gratuito), non celebra i Bueno come artisti, bensì la donna che ha nutrito la loro creatività, Evelina, scomparsa solo nel 13 del 2013, dopo aver vissuto a Fiesole dal 1970 fino alla morte del marito nel 1984.L’esposizione si configura come un atto di riscatto storico-artistico, una possibilità di illuminare una figura che ha operato nell’ombra, ma che ha rappresentato un elemento imprescindibile per la produzione artistica dei due pittori. Otto ritratti, arricchiti da immagini fotografiche e da lettere private, compongono un percorso intimo e suggestivo, che intende restituire a Evelina il posto che le spetta nel pantheon dei protagonisti culturali fiesolani.Il curatore, Sergio Risaliti, sottolinea come la mostra offra un’opportunità unica per conoscere Evelina oltre la sua funzione di musa, una donna complessa e sfaccettata, le cui relazioni affettive e intellettuali hanno profondamente influenzato la poetica dei Bueno. La sua presenza, lungi dall’essere passiva, si rivela dinamica, stimolante, un catalizzatore di idee e sensazioni che hanno permeato la loro ricerca artistica. Isabella Bueno, figlia di Evelina, evidenzia l’importanza del legame affettivo e intellettuale tra Evelina e Xavier, un rapporto che si è intensificato durante gli anni difficili della guerra, condividendo con la famiglia un periodo di profonda convivenza. Questo legame, intriso di reciproca ammirazione e comprensione, ha lasciato un’impronta indelebile nell’opera di entrambi gli artisti.L’iniziativa, sostenuta dal Comune di Fiesole, dall’Associazione culturale Bueno e dalla Fondazione Conti, si inserisce nel contesto più ampio delle candidature di Fiesole a Capitale Italiana della Cultura 2028. Il sindaco Cristina Scaletti sottolinea come l’ospitalità di questo evento nella Sala del Basolato rappresenti un omaggio al profondo legame che unisce la città alla creatività artistica, valorizzando la capacità attrattiva del territorio e la sua vocazione all’accoglienza di talenti provenienti da ogni angolo del mondo. Fiesole, con la sua bellezza paesaggistica e la sua storia millenaria, continua ad essere un fertile terreno di ispirazione per artisti di ogni disciplina, un luogo dove la tradizione si fonde con l’innovazione, e dove la memoria si intreccia con la speranza. La mostra su Evelina Bueno si configura, in questo senso, come un tassello fondamentale per la costruzione di un’identità culturale fiesolana dinamica e inclusiva, capace di raccontare una storia ricca di sfumature e di emozioni.
Evelina Bueno: la musa ritrovata a Fiesole.
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