La suggestiva Sala del Paradiso, cuore pulsante del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, si appresta ad accogliere un evento di profondo significato culturale: l’inaugurazione del festival “I poeti del piano solo”. Un’occasione unica per immergersi nell’essenza del pianoforte, esplorando le infinite possibilità espressive di un solo interprete. L’appuntamento è fissato per giovedì 12 giugno, con un concerto a cura del virtuoso pianista jazz Shai Maestro, figura di spicco nel panorama musicale contemporaneo.L’iniziativa, promossa e sostenuta dall’Opera di Santa Maria del Fiore, testimonia l’impegno verso la valorizzazione del patrimonio artistico e musicale fiorentino. L’organizzazione, curata con maestria da Musicus Concentus, in sinergia con l’associazione Something Like This, si avvale della direzione artistica condivisa tra il pianista Stefano Maurizi e il presidente di Musicus Concentus, Fernando Fanutti, entrambi animati dalla passione per la musica e dalla volontà di promuovere talenti emergenti e consolidate carriere. L’accesso al concerto, a testimonianza di una politica di apertura e inclusione culturale, è gratuito, ma subordinato a una prenotazione obbligatoria, attiva a partire dalle ore 9:00 del giovedì 5 giugno, attraverso il sito web https://duomo.firenze.it.Shai Maestro, nato nel 1987, incarna la freschezza e l’innovazione del jazz contemporaneo. La sua carriera, iniziata nel 2011 con la formazione del suo trio, è stata segnata da una costante ricerca di un’identità musicale distintiva. Maestro non si limita a eseguire brani esistenti; egli li reinterpreta, li trasforma, li arricchisce con la sua sensibilità e la sua tecnica impeccabile. La sua musica si configura come un dialogo profondo tra tradizione e avanguardia, tra jazz, musica classica e le influenze derivanti dal suo background culturale. La sua abilità sta nel creare un’esperienza sonora avvolgente, capace di trasportare l’ascoltatore in un universo di emozioni complesse e contrastanti. Il suo approccio, spesso in rottura con le convenzioni del trio jazzistico, si apre a un repertorio vasto e originale, che celebra la fusione di generi e la libertà creativa. La sua interpretazione non è semplice esecuzione, ma una vera e propria “poesia del suono”, un atto d’amore verso la musica e un dono per il pubblico.
Festival I Poeti del Piano Solo a Firenze: Musica e Arte nel Duomo
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