Il Fortino Lorenese, sentinella storica nel cuore di Forte dei Marmi, risorge dopo un intervento di restauro che ne restituisce non solo la struttura, ma anche il significato profondo per la comunità.
La presentazione, avvenuta il 16 luglio alla presenza del sindaco Bruno Murzi, segna la conclusione di un percorso complesso, articolato in due fasi cruciali dedicate alla facciata e preceduto da un’imponente riqualificazione degli spazi interni.
L’intervento, lungi dall’essere una mera operazione di manutenzione, si configura come un atto di cura del patrimonio culturale, un dialogo rispettoso tra passato e presente.
Le superfici esterne hanno beneficiato di una pulizia accurata, volta a rimuovere le incrostazioni e a rivelare la bellezza originaria del laterizio.
Il consolidamento del bastione, elemento distintivo dell’architettura fortilizia, è stato eseguito con tecniche innovative, garantendo la sua stabilità nel tempo.
L’impiego di malte traspiranti e desalinizzanti, al posto degli intonaci inadeguati, non solo ha migliorato la risposta della struttura alle condizioni ambientali, ma ha anche contribuito alla preservazione delle superfici sottostanti, prevenendo danni da umidità e sali.
Particolare attenzione è stata riservata agli inserti marmorei, testimonianza di un’epoca di raffinatezza e pregio, e alle inferriate, che ne esaltano il carattere storico-militare.
Parallelamente, la riorganizzazione degli ambienti interni ha visto l’ammodernamento degli impianti di sicurezza, con particolare riguardo all’efficienza e alla discrezione, e la messa a norma dei sistemi di climatizzazione, essenziali per garantire la conservazione delle opere esposte e il comfort dei visitatori.
L’installazione di umidificatori e deumidificatori, strumenti di controllo microclimatico, testimonia un approccio scientifico alla conservazione.
La creazione di un ufficio informazioni turistiche con book-shop annesso, integra il Fortino nel tessuto vitale del turismo locale, aprendolo a un pubblico più ampio.
Il cantiere ha operato seguendo i principi cardine del restauro moderno: il minimo intervento, la reversibilità delle operazioni e la compatibilità fisico-chimica dei materiali.
Questa filosofia, che si traduce in un approccio delicato e rispettoso, è stata resa possibile grazie a indagini petrografiche e mineralogiche approfondite, che hanno permesso di individuare la composizione originale dei laterizi e delle malte storiche, garantendo interventi mirati e non invasivi.
“Con la conclusione di questi lavori, restituiamo alla nostra comunità il Fortino, simbolo identitario che trascende ogni differenza di opinione,” ha dichiarato il sindaco Murzi.
L’edificio, più di una semplice costruzione, è un archivio di memorie collettive, un punto di riferimento che lega generazioni e alimenta un profondo senso di appartenenza, rinnovato oggi attraverso la sua rinascita estetica e funzionale.
Il Fortino Lorenese, ora, si configura come uno spazio aperto al futuro, custode gelosamente del suo passato glorioso.