Hed Mayner, figura di spicco nel panorama della moda contemporanea, sarà l’ospite d’onore della centonove edizione di Pitti Uomo, un evento cardine per l’industria tessile maschile, che si terrà dal 13 al 16 gennaio 2026 a Firenze, nella suggestiva cornice della Fortezza da Basso.
La scelta di Mayner, designer israeliano con base parigina, testimonia la volontà di Pitti Uomo di proiettarsi verso un futuro stilistico audace e multidisciplinare.
L’entusiasmo del designer per l’opportunità di presentare la sua visione in una città intrisa di storia e arte come Firenze è palpabile.
Mayner ha espresso come questo contesto unico fungerà da catalizzatore per nuove sperimentazioni, alimentando una ricerca estetica in costante evoluzione.
Attualmente, dirige l’omonimo brand che porta il suo nome, consolidando una solida reputazione a livello internazionale, e ricopre il ruolo di direttore creativo per Reebok, un incarico che gli consente di esplorare l’intersezione tra lusso e sportswear.
La traiettoria di Mayner è profondamente radicata in un background eterogeneo e ricco di stimoli.
Cresciuto in un ambiente familiare dove l’espressione artistica assumeva forme diverse – la madre pittrice, il padre fabbro – il designer ha sviluppato fin dalla giovane età una profonda sensibilità per i materiali e le tecniche artigianali.
A soli 16 anni, si appassiona alla lavorazione della pelle, alla creazione di gioielli e alla sartoria, affinando le sue abilità attraverso il lavoro manuale e l’attenzione al dettaglio.
La sua formazione presso l’Institut Français de la Mode a Parigi gli ha fornito una solida base teorica e una profonda comprensione del design.Il marchio che ha fondato si distingue per un linguaggio stilistico distintivo, caratterizzato da volumi ampi e generosi, tessuti fluidi e una costruzione impeccabile.
I suoi capi iconici – pantaloni ampi e confortevoli, camicie morbide e avvolgenti, giacche scultoree che sfidano le convenzioni – incarnano una filosofia di design che celebra l’individualità e l’espressione personale.
Il suo estetica riflette una complessa stratificazione di influenze.
Si percepiscono echi di sacralità e tradizione, accanto a richiami alla cultura del quotidiano, con un costante dialogo tra passato e presente.
Mayner attinge liberamente a diverse fonti d’ispirazione: la cerimonia, lo stile militare, il rigoroso sartoriale, l’energia dello sportswear, reinterpretandoli attraverso una lente contemporanea che ne smantella le gerarchie e ne crea un nuovo vocabolario visivo.
Questa capacità di sintesi e innovazione gli è valsa il prestigioso Karl Lagerfeld Prize del gruppo LVMH nel 2019, un riconoscimento che ne consacra il ruolo di figura chiave nel panorama della moda globale.
La sua presenza a Pitti Uomo 2026 si preannuncia come un evento di grande significato, un’occasione per scoprire le nuove direzioni creative di un designer che continua a ridefinire i confini della moda maschile.






