mercoledì 3 Settembre 2025
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HIV/AIDS: Memorie Sospese, un viaggio nell’Italia degli anni ’80 e ’90

“Memorie Sospese: Un Decennio di Silenzi e Speranze nell’Italia dell’HIV/AIDS” è un’esposizione immersiva che si propone di ricostruire, con sguardo critico e partecipativo, il complesso panorama italiano tra il 1982 e il 1996, un periodo segnato dall’irruzione dell’HIV/AIDS e dalle sue profonde ripercussioni sociali, politiche e culturali.
Ospitata dal Centro per l’Arte Contemporanea Pecci di Prato dal 4 ottobre 2026 al 10 maggio 2026, la mostra, curata da Michele Bertolino, non è una semplice cronistoria, ma un’indagine stratificata che intreccia testimonianze dirette, opere artistiche e documenti d’archivio, invitando il pubblico a confrontarsi con un capitolo spesso marginalizzato nella memoria collettiva.
L’esperienza espositiva si apre con un’opera audiovisiva inedita, un mosaico di poesie composte da voci che hanno vissuto in prima persona l’epidemia: Dario Bellezza, Massimiliano Chiamenti, Nino Gennaro, Ottavio Mai, La Nina, Marco Sanna e Pier Vittorio Tondelli.
Attraverso letture evocative, interpretate da artisti contemporanei, le parole di questi poeti, scritti nel fuoco dell’esperienza, risuonano con un’urgenza che trascende il tempo.
Il cuore pulsante della mostra è un archivio dinamico, un organismo in continua evoluzione costruito in collaborazione con Valeria Calvino, Daniele Calzavara e i Conigli Bianchi.

Questo archivio non è un mero deposito di reperti, ma un laboratorio di memoria, un luogo di ricerca e di interrogazione.

Documenti ufficiali, manifesti di campagne informative, articoli di giornale che spesso riflettevano pregiudizi e paure, registrazioni video e sonore, tutto è presentato su imponenti bacheche modulari, su ruote, suggerendo l’idea di una narrazione aperta, in costante revisione e riorganizzazione.

L’archiviazione non è presentata come definitiva, bensì come un processo continuo, un invito a colmare lacune e a mettere in discussione le interpretazioni dominanti.

Interventi critici contemporanei di Emmanuel Yoro e Tomboys Don’t Cry offrono prospettive inedite, stimolando la riflessione sui silenzi imposti, sulle marginalizzazioni subite e sulle narrazioni omesse.

L’eco delle lotte per il riconoscimento dei diritti, per la decriminalizzazione e per l’accesso alle cure risuona attraverso le opere esposte.
Il percorso include una selezione significativa di opere di artisti internazionali che hanno affrontato il tema dell’HIV/AIDS, come Gran Fury (con i loro manifesti provenienti dalla Biennale del 1990, esposti in Italia per la prima volta), Keith Haring, Felix Gonzalez-Torres, David Wojnarowicz e Walter Robinson, che furono presentati a Milano sotto la curatela di Corrado Levi nel lontano 1984.
Queste opere, provenienti da collezioni sparse, dialogano tra loro, creando un ponte tra l’esperienza italiana e il contesto globale.
Tre sezioni monografiche approfondiscono il lavoro di Nino Gennaro, Francesco Torrini e Patrizia Vicinelli, tre figure artistiche che hanno testimoniato con forza e originalità la drammaticità e la resilienza di un’intera comunità.

Le loro opere, spesso intense e commoventi, offrono una chiave di lettura privilegiata per comprendere la complessità del fenomeno.
“Memorie Sospese” non è solo una mostra d’arte, ma un progetto di memoria collettiva, un invito a non dimenticare, a comprendere e a costruire un futuro più giusto e inclusivo, in cui la paura e il pregiudizio non abbiano più spazio.
Un omaggio a chi non c’è più e un monito per le generazioni future.

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