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mercoledì 29 Ottobre 2025

Kaws a Palazzo Strozzi: Dialogo tra Annunciazione e Smartphone

Nel cuore di Firenze, il Palazzo Strozzi ospita un dialogo inatteso tra passato e presente.
Mentre la mostra dedicata a Beato Angelico illumina il piano nobile, il cortile si anima di “The Message”, un’imponente installazione di Brian Donnelly, conosciuto nel mondo dell’arte come Kaws.
L’opera, ben più di una semplice scultura, si configura come una riflessione acuta sulla comunicazione contemporanea, un’eco dissonante dell’iconografia sacra che ha plasmato la cultura occidentale.

“The Message” si articola in due figure monumentali, Companion e Bff, due archetipi creati dall’artista e ormai universalmente riconosciuti.
Le sculture, che superano i sei metri di altezza, non narrano una scena di devozione, ma un’interazione tipica del nostro tempo: l’assorbimento nella connessione digitale.

La posa dei personaggi, l’inclinazione del capo, la direzione dello sguardo, sono un omaggio esplicito alla tradizionale rappresentazione dell’Annunciazione, dove Maria accoglie il messaggio divino portato dall’Arcangelo Gabriele.
Tuttavia, il ruolo del messaggero è assunto oggi dallo smartphone, un oggetto onnipresente che ha sostituito la sacralità del momento con la superficialità di una notifica.

Kaws non si limita a una semplice sostituzione di oggetti; la sua installazione è una dichiarazione sull’iperconnessione che definisce la nostra esistenza.

Nell’epoca rinascimentale, la parola divina, carico di significato e implicazioni etiche, si trasmetteva attraverso un intermediario umano.
Oggi, la comunicazione è mediata da un dispositivo tecnologico, un canale potenzialmente privo di contesto e responsabilità.

L’artista sembra interrogare lo spettatore: cosa perdiamo, cosa guadagniamo, in questo passaggio?”Ho immaginato come sarebbe stata l’Annunciazione nel mondo odierno,” ha spiegato Kaws in conferenza stampa, sottolineando come il telefono sia diventato un’estensione naturale del nostro essere.

L’opera, perciò, non è una critica aprioristica della tecnologia, ma un tentativo di comprendere e rappresentare la sua influenza sulla nostra percezione del mondo e sulle nostre relazioni.

Trasferire i propri pensieri sul mondo attraverso l’arte, per Kaws, significa utilizzare un linguaggio universale, capace di superare le barriere culturali e generazionali.

Brian Donnelly, nato nel 1974, ha percorso un cammino artistico singolare.

Dalle sue origini come writer, il suo talento si è espresso attraverso la creazione di personaggi distintivi, caratterizzati dagli iconici occhi a X, immediatamente riconoscibili per il loro approccio ludico e, spesso, irriverente.
La sua capacità di reinterpretare temi elevati attraverso una lente contemporanea, rendendoli accessibili a un vasto pubblico, lo ha consacrato come uno degli artisti più influenti e richiesti a livello internazionale, capace di dialogare con la tradizione artistica pur rimanendo profondamente radicato nella cultura popolare.
“The Message” è la prova tangibile di questa capacità, un’opera che invita a una riflessione urgente e necessaria sul nostro rapporto con la tecnologia e con il significato stesso della comunicazione nell’era digitale.

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