Ritorna alla Cittadella Galileiana, dopo un’interruzione di quasi cinque anni, un tesoro di memoria industriale e culturale: la collezione del Museo degli Strumenti per il Calcolo dell’Università di Pisa. La mostra “Non solo calcolo – vita lavorativa e tempo libero prima dell’avvento di Internet”, inaugurata il 6 giugno, non si limita a un mero inventario di dispositivi, ma ambisce a restituire un affresco vivido e accessibile dell’esperienza umana antecedente all’era digitale.L’esposizione si configura come un viaggio nel tempo, esplorando il periodo che va dalla fine del XIX secolo agli albori degli anni Novanta, un’epoca di trasformazioni profonde, in cui l’ingegno umano si cimentava con meccanismi complessi per affrontare le sfide del lavoro e del tempo libero. Ben oltre le classiche calcolatrici meccaniche, pilastri della collezione, la mostra introduce un panorama variegato di oggetti che testimoniano l’evoluzione tecnologica e le sue implicazioni sociali.Registratori di cassa, testimoni silenziosi del commercio che si faceva allora, postazioni di videoscrittura, precursori dei moderni word processor, strumenti musicali elettronici, che sperimentavano nuove sonorità, e i primi computer, con le loro peculiarità e limitazioni, compongono un mosaico affascinante. L’Amiga, con la sua grafica innovativa, e i PC dotati di schede SoundBlaster, simboli di un’epoca pionieristica nel campo dell’intrattenimento digitale, sono solo alcuni degli esempi che il pubblico potrà ammirare.Una sezione dedicata ai videogiochi degli anni ’80, con i loro pixel e le loro musiche memorabili, celebra un momento cruciale nella storia dell’intrattenimento interattivo, con titoli iconici come il Commodore 64 e lo ZX Spectrum. Particolarmente significativa è la sezione dedicata alla storia dell’informatica musicale a Pisa, arricchita da contributi di Pietro Grossi, che racconta come l’innovazione tecnologica abbia plasmato la creatività artistica e la produzione musicale locale.La mostra non trascura, infine, le radici dell’informatica pisana, presentando le figure chiave di Mario Tchou e Pier Giorgio Perotto, e ripercorrendo le tappe fondamentali della realizzazione della Calcolatrice Elettronica Pisana (Cep) e dell’Elea 9003, due progetti che hanno segnato un punto di svolta nell’industria italiana del calcolo, contribuendo a diffondere la cultura digitale e a formare una generazione di pionieri dell’informatica. L’esposizione si propone quindi come un’occasione per riflettere sul passato, comprendere il presente e immaginare il futuro, in un mondo profondamente trasformato dalla rivoluzione digitale.
Museo del Calcolo a Pisa: un Viaggio nell’Era Pre-Internet
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