Un’immersione sensoriale e intellettuale nell’abbraccio dell’Appennino Pistoiese: così si presenta Oca, Oasy Contemporary Art and Architecture, un progetto ambizioso che, sotto la direzione artistica di Emanuele Montibeller e la sensibilità architettonica di Roberto Castellani, rielabora il concetto di esperienza artistica. Dal 15 giugno al 7 novembre, l’Oasi Dynamo si configura come un laboratorio a cielo aperto, un crogiolo in cui arte, architettura e paesaggio dialogano in un linguaggio nuovo, creando un continuum estetico e concettuale. L’itinerario, accessibile a partire dal parcheggio di Croce di Piteglio attraverso un sentiero boschivo di circa mezz’ora, conduce il visitatore in un percorso di scoperta che trascende la semplice fruizione di opere d’arte. La passeggiata, immersa nel silenzio della natura, prepara il terreno per l’incontro con creazioni che sembrano germogliare direttamente dal terreno, integrate nel contesto naturale con un’attenzione quasi reverenziale.L’accoglienza avviene in una ristrutturata ex stalla, trasformata in uno spazio espositivo che funge da punto di partenza per un anello di circa un’ora e mezza, guidato da personale specializzato. Il percorso non è una sequenza di opere isolate, ma un organismo complesso, un racconto visivo che interroga il rapporto tra l’uomo e l’ambiente, tra la creazione umana e la forza primordiale della natura.Tra le opere più significative, il *Dynamo Pavilion* di Kengo Kuma si erge come una scultura-prolungamento del paesaggio, un’intersezione di volumi e luci che si confonde con le forme naturali circostanti. *Nella terra il cielo* di Mariangela Gualtieri e Michele De Lucchi rappresenta una riflessione poetica sull’architettura, dove la leggerezza delle forme si fonde con la solidità dei materiali, creando un’esperienza di sospensione tra il terrestre e il celeste. *Fratelli Tutti* di Matteo Thun, un anello di monoliti in pietra locale, evoca un messaggio universale di fratellanza e pace, un invito alla riflessione sui valori condivisi. *Erosions* di Quayola, grazie a un’innovativa applicazione di algoritmi generativi, scolpisce la pietra lavica in forme inaspettate, interrogando la relazione tra natura e tecnologia, tra la manualità artigianale e la potenza dell’intelligenza artificiale. *Self-regulation* di Alejandro Aravena, invece, stimola una riflessione critica sull’abitare, sulla responsabilità individuale e collettiva nella progettazione degli spazi.Un ulteriore tassello di questa complessa narrazione è rappresentato dalla mostra *L’Arte è Wow!*, curata dalla Fondazione Arte Dynamo, che espone opere realizzate presso la Dynamo Art Factory. Questo progetto innovativo, che unisce arte contemporanea e terapia ricreativa, vede la partecipazione di artisti affermati affiancati da bambini e ragazzi con patologie gravi o croniche, dimostrando come l’arte possa essere uno strumento potente di inclusione e di crescita personale. Infine, all’interno di Casa Luigi, la presentazione di otto prototipi di Michele De Lucchi, intitolati *Legni di pietra*, offre una prospettiva unica sull’evoluzione del design, un dialogo tra materiali apparentemente opposti che si fondono in forme inaspettate e suggestive.Oca non è solo un percorso artistico, ma un’esperienza trasformativa che invita a riconsiderare il nostro rapporto con la natura, con l’arte e con il mondo che ci circonda, un’occasione per riscoprire la bellezza che si cela nel paesaggio appenninico e nel cuore umano.
Oca: Arte, Natura e Architettura nell’Appennino Pistoiese
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