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domenica 9 Novembre 2025

Operae a Pisa: arte, scienza e Fibonacci in dialogo

A Pisa, nel cuore pulsante della città, in Piazza dei Cavalieri, si erge un’opera che trascende i confini tra arte, scienza e filosofia: “Operae”, la scultura monumentale di Gianni Lucchesi.
Un’installazione che, fino al 25 novembre, dialoga con la maestosa facciata del Palazzo della Carovana, sede della prestigiosa Scuola Normale, creando un contrasto suggestivo tra la ricchezza simbolica del Rinascimento e la contemporaneità dell’intervento artistico.

“Operae” è una torre alta tredici metri, un’architettura scultorea che incarna una complessa stratificazione di significati.

La sua struttura è definita da dodici cubi modulari in cemento, disposti secondo la sequenza di Fibonacci, un principio matematico che governa la crescita naturale e che Leonardo Pisano, detto Fibonacci, rese popolare nel XIII secolo.

Questa sequenza, intrinsecamente legata all’armonia e all’equilibrio, si traduce in una forma ascendente, che proietta lo sguardo verso l’alto, verso l’orizzonte.

In contrasto con la materia grezza del cemento, la sommità dell’opera è impreziosita da elementi in oro che riflettono la luce e catturano l’attenzione.
Questi sigilli dorati non sono ornamenti casuali, ma riproduzioni dei cinque solidi platonici, figure geometriche che il filosofo Giordano Bruno incorporò nel suo “Sigillo di Venere”, un simbolo complesso che racchiude una cosmologia rivoluzionaria e una visione dell’universo come entità interconnessa.

La scelta di questi simboli rimanda a un universo di conoscenze esoteriche e a una riflessione profonda sulla natura della realtà.

L’opera, dopo le sue mostre a Milano e Genova, giunge a Pisa in concomitanza con le Giornate di Fibonacci, un evento dedicato alla figura del celebre matematico, nato proprio in questa città.
Questa collocazione sottolinea il legame profondo tra Pisa e il pensiero di Fibonacci, un ponte tra Oriente e Occidente, tra la tradizione araba, greco-bizantina, latina ed ebraica, che ha contribuito in maniera decisiva alla rivoluzione conoscitiva del Medioevo.
Come sottolinea Federico Poloni, esperto di analisi numerica all’Università di Pisa, “Operae” si configura come un “easter egg” matematico, un omaggio discreto alla bellezza intrinseca dei numeri, un’eco delle opere di Dürer e Escher, che nascondono tra le apparenti semplicità concetti complessi e affascinanti.

L’iniziativa, sostenuta dal Comune di Pisa, testimonia l’impegno della città nel celebrare l’eredità di Fibonacci, un personaggio che, come affermava Remo Bodei, ha segnato “l’importanza di Pisa nel progresso scientifico dell’umanità”.
La sua sequenza e il numero aureo, che emergono in svariati ambiti, dalla musica all’arte, dalla natura alla scienza, sono una testimonianza della pervasività dell’ordine matematico che sottende l’universo.
“Operae”, in questo contesto, si configura come un faro che illumina la capacità di Pisa a congiungere arte, scienza, e filosofia, in un dialogo continuo e fecondo.

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