La Galleria dell’Accademia di Firenze arricchisce il suo patrimonio con un’acquisizione di notevole significato: il bozzetto in terracotta, preparatorio alla maestosa “Venere che entra nel bagno del mare” di Luigi Pampaloni.
L’evento, celebrato con una mostra aperta al pubblico dal 4 novembre 2024 fino al 1° febbraio 2026, offre uno sguardo inedito e approfondito sul processo creativo di uno scultore cruciale dell’Ottocento italiano.
“Venere che entra nel bagno del mare”, un’opera in marmo commissionata dall’americano Meredith Calhoun e poi perduta nei primi anni del Novecento, rappresenta un punto di riferimento nell’estetica neoclassica pampalonese.
Il bozzetto in terracotta, ritrovato sul mercato antiquario, ne costituisce la matrice originaria, testimoniando le prime riflessioni formali e compositive dell’artista.
La mostra non si limita a presentare il bozzetto, ma ne offre un contesto interpretativo complesso.
Accanto all’opera terracotta, sono esposti un modello in gesso, proveniente dall’Accademia di Belle Arti di Firenze, che ne illustra la transizione verso la definizione definitiva, e una replica in marmo, proveniente da una collezione privata inglese, che ne riproduce la monumentalità.
Un elemento particolarmente innovativo e inclusivo è la presenza di un modello tattile del bozzetto preparatorio, realizzato con la preziosa collaborazione dell’Unione Italiana dei Ciechi ed Ipovedenti Firenze, permettendo a un pubblico più ampio di fruire dell’opera attraverso il senso del tatto.
L’acquisizione del bozzetto si configura come un’opportunità per esplorare un tema centrale nell’identità della Galleria dell’Accademia: il “fare artistico” come processo dinamico e stratificato.
Come sottolinea Giulia Coco, curatrice della Gipsoteca, la mostra intende decostruire la tradizionale dicotomia tra idea e realizzazione, evidenziando le scelte tecniche e formali che hanno portato alla creazione dell’opera definitiva.
La mostra non è quindi una semplice esposizione di opere d’arte, ma un vero e proprio percorso didattico che svela le dinamiche dell’atelier ottocentesco e il ruolo cruciale della scuola nella formazione degli artisti.
Per Andreina Contessa, direttrice della Galleria, l’evento permette di ricostruire il percorso intellettuale e pratico di Pampaloni, tracciando un legame ideale tra l’ambiente accademico e la sua produzione artistica.
La presenza del modello tattile, inoltre, sottolinea l’impegno del museo verso una fruizione più accessibile e inclusiva, testimoniando un’evoluzione culturale che pone al centro il visitatore e la sua esperienza.
La mostra si preannuncia quindi come un’occasione unica per approfondire la conoscenza di un artista fondamentale e per riflettere sul significato del processo creativo nella storia dell’arte.







