La 41ª edizione del Premio Pieve Saverio Tutino, un appuntamento imprescindibile nel panorama culturale italiano, si svolgerà dal 18 al 21 settembre a Pieve Santo Stefano (Arezzzo), focalizzandosi sul tema “1945-2025: Il Ritorno della Memoria”.
L’evento, curato dall’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano, celebra la scrittura autobiografica come strumento cruciale per la comprensione del presente attraverso la rilettura del passato, e si configura come un crocevia di incontri, riflessioni e forme d’espressione artistica.
Quest’anno, il Premio si arricchisce di un programma diversificato che include la presentazione di nuove pubblicazioni editoriali, mostre espositive, performance artistiche e spettacoli teatrali, culminando nell’attesissima premiazione degli otto diari finalisti.
Queste testimonianze, frutto di vite vissute e profondamente personali, offrono uno sguardo intimo e frammentato di un secolo segnato da eventi cruciali e trasformazioni sociali.
Gli epistolari di Bernardina Casarin e Vittorio Binotto (1937-1943), documento toccante di un periodo storico buio e turbolento, narrano un viaggio emotivo e geografico tra la provincia padovana e i fronti dell’Europa Orientale.
Si affiancano a loro i diari di Eduardo Renato Caianiello e Carla Persico (1948-1953), che intrecciano la vita napoletana con l’esperienza americana, e quelli di Chiara, Paolo e Danilo Castellani (1991-2014), testimoni di un percorso tra Italia e Africa, un crocevia di culture e di umanità.
Il racconto di Ricciardo Vaghetti (1917-1917), un giovane soldato dilaniato dalla Prima Guerra Mondiale, e quello di Arnaldo Manni (1943-1945), ambientato sullo sfondo drammatico dell’isola di Rodi durante la Seconda Guerra Mondiale, evocano la fragilità umana di fronte alla violenza e alla distruzione.
Le memorie di Tito Zampa (1940-1946), legate all’esperienza di Kos, e quelle di Francesca Ingoglia (1937-1972), che abbracciano la Sicilia, Milano e gli Stati Uniti, arricchiscono ulteriormente il mosaico di storie personali.
Infine, il diario di Debora Pietrarelli (1987-2021), traccia un percorso intimo e contemporaneo da Roma.
Albano Bragagni, presidente della Fondazione Archivio diaristico nazionale, sottolinea come l’Archivio acquisisca sempre più forza e rilevanza, incarnando un impegno costante verso la salvaguardia della memoria collettiva.
La direttrice Natalia Cangi ribadisce l’importanza di questo premio come atto di responsabilità verso la storia umana, una storia che richiede tutela e rispetto.
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, evidenzia la crescente importanza della Fondazione, che custodisce un patrimonio inestimabile di oltre 10.000 archivi, digitalizzati per garantirne la conservazione e l’accessibilità.
Questa collezione unica sta consolidando il ruolo dell’istituzione come punto di riferimento imprescindibile per il mondo culturale italiano e oltre, un faro per navigare il complesso mare della storia umana e della sua narrazione.
Il Premio Pieve Saverio Tutino non è solo un riconoscimento letterario, ma un’affermazione del valore intrinseco della memoria individuale come tassello fondamentale per comprendere la nostra identità collettiva.