Il Comitato dei Cento, istituzione fiorentina di profonda vocazione culturale, ha recentemente concluso un intervento di restauro di notevole importanza, focalizzato su un olio su tela custodito a Villa La Quiete, un complesso architettonico di proprietà dell’Università di Firenze.
L’opera, risalente al XVII secolo, raffigura l’Annunciazione, un soggetto di cruciale significato per la devozione fiorentina, rappresentata innumerevoli volte nel corso dei secoli da artisti locali.
L’iconografia scelta, infatti, si rifà all’immagine venerata nella chiesa della Santissima Annunziata, luogo simbolo della città.
L’attribuzione del dipinto è attualmente legata alla figura di Giovan Battista Stefaneschi, apprezzato miniaturista e monaco servita, figura storicamente collegata alla fondatrice del convento, Eleonora Ramirez de Montalvo.
Questa connessione suggerisce un’opera realizzata in un contesto di profonda devozione e legame con la comunità religiosa.
Il restauro ha permesso di riscoprire la qualità artistica intrinseca all’opera, rivelando dettagli e tecniche pittoriche precedentemente oscurati dal tempo.
La raffinata gradazione dei colori, in particolare la preziosità del blu impiegato per il manto della Vergine, testimoniano la maestria dell’artista e la ricchezza dei materiali utilizzati.
La scelta del blu, un pigmento costoso e simbolico, sottolinea inoltre la committenza e il significato religioso dell’opera.
Ogni anno, il Comitato dei Cento individua un’iniziativa culturale meritevole di sostegno, contribuendo attivamente alla salvaguardia del patrimonio artistico e storico fiorentino.
La Presidente Oliva Scaramuzzi sottolinea come questo impegno si traduca in un gesto concreto di restituzione alla città opere e luoghi recuperati, un onore per l’istituzione che permette di perseguire i propri obiettivi di valorizzazione attraverso azioni tangibili.
Villa La Quiete, situata sulle colline di Careggi, possiede una storia complessa e affascinante.
In origine, l’edificio fungeva da convento delle Montalve, una famiglia nobile fiorentina, e successivamente divenne un luogo di ritiro e rifugio per le granduchesse medicee, testimoniando un legame profondo con la famiglia regnante e la vita di corte.
La sua posizione privilegiata, dominante il panorama urbano, lo rendeva un luogo ideale per la contemplazione e la tranquillità, contribuendo a consolidarne il significato storico e culturale.
L’intervento del Comitato dei Cento, dunque, non si limita al restauro di un’opera d’arte, ma contribuisce a preservare un pezzo di storia e di identità fiorentina, offrendo alla comunità un luogo di bellezza e di memoria da custodire e valorizzare.