mercoledì 8 Ottobre 2025
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Scarlatti a Firenze: Ritorna Il Ciro, un’opera dimenticata

In un gesto commemorativo di grande significato, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, in collaborazione con l’Accademia Montis Regalis, onora il tercentenario dalla scomparsa di Alessandro Scarlatti, figura cardine del panorama operistico del Settecento, con una riscoperta discografica e scenica di “Il Ciro”.
L’opera, tratta da un dramma del cardinale Pietro Ottoboni, figura di spicco nella vita culturale romana dell’epoca, risuona al Teatro Goldoni di Firenze il 10 e l’11 ottobre, in due recite che rappresentano un’occasione rara per il pubblico.

Il sovrintendente Carlo Fuortes sottolinea l’importanza del Teatro Goldoni, definendolo un luogo di dialogo tra passato e presente, capace di accogliere sia le complesse sfide della programmazione barocca che l’innovazione contemporanea.

Tuttavia, l’evento non mancano di sollevare interrogativi cruciali che riguardano la sostenibilità e la vitalità delle fondazioni liriche italiane e la loro capacità di valorizzare un repertorio spesso misconosciuto.

La messa in scena di “Il Ciro” si confronta con problematiche strutturali che affliggono la produzione operistica barocca: la necessità di orchestrazioni di dimensioni considerevoli, che impongono scelte complesse in termini di gestione delle risorse umane e di specializzazione degli interpreti, e una domanda di pubblico, in Italia, ancora troppo distante dalle dinamiche del repertorio romantico e novecentesco.
Questa disparità induce spesso le istituzioni a rinviare programmazioni di opere del genere, perpetuando un circolo vizioso che ne limita la diffusione.
Nonostante queste sfide, l’impegno a riscoprire e valorizzare il patrimonio barocco rimane prioritario.

“Il Ciro”, un’opera di straordinaria rilevanza storica, non vedeva una rappresentazione moderna dalla sua prima esecuzione, risalente al 1712 al Teatro del Palazzo della Cancelleria a Roma.

La direzione artistica è affidata a Chiara Cattani, direttrice dell’orchestra barocca dell’Accademia Montis Regalis, che ne guida l’esecuzione con perizia e sensibilità.

La regia, curata da Maria Paola Viano, promette una lettura scenica innovativa e rispettosa del contesto storico.

Il team creativo è completato da Dario Petrovic, curatore delle scenografie, e Giovanna Fiorentini, responsabile dei costumi, che contribuiscono a creare un’esperienza immersiva per il pubblico.
L’opera, strutturata in tre atti, offre un ricco tessuto musicale di arie, recitativi, duetti, due cori conclusivi e tre balli, testimoniando la ricchezza e la complessità dell’opera barocca e offrendo uno sguardo privilegiato sulla raffinatezza e l’eleganza estetica del periodo.
La riscoperta di “Il Ciro” si configura, dunque, come un atto di coraggio artistico e un’opportunità per riaccendere l’interesse del pubblico verso un patrimonio musicale di inestimabile valore.

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