L’agroalimentare toscano si proietta verso il futuro con una vitalità palpabile, confermata da dati recenti che ne delineano un quadro di crescita robusta e distintiva.
Il rapporto Ismea, “La Toscana DOP e IGP”, presentato in occasione di BuyFood Toscana, rivela una potenza economica e un’identità territoriale in continua evoluzione.
L’export agroalimentare regionale nel 2024 ha superato i 4 miliardi di euro, rappresentando il 6,3% del totale e registrando un incremento medio annuo dell’11,2%.
Un dato che non solo testimonia la competitività dei prodotti toscani sui mercati internazionali, ma che evidenzia anche una performance superiore rispetto alla media nazionale, con un aumento annuale costante di un punto percentuale negli ultimi cinque anni.
Il settore dei prodotti a denominazione di origine protetta (DOP) e a indicazione geografica protetta (IGP) contribuisce in modo significativo a questo successo, generando 94 milioni di euro di esportazioni e segnando un aumento del 18,4%.
La Toscana si afferma come leader indiscusso, vantando il maggior numero di registrazioni IGP (90 in totale, di cui 32 alimentari e 58 vini), un patrimonio che incarna l’eccellenza e la tradizione enogastronomica regionale.
La produzione alimentare con marchio DOP e IGP genera un valore di 192 milioni di euro, con una crescita annuale del 7,4%, trainata da sei prodotti chiave che concentrano l’88% del valore complessivo: i rinomati cantuccini toscani, la finocchiona, l’olio extravergine d’oliva toscano, il vitellone dell’Appennino centrale IGP, il prosciutto toscano DOP e il Pecorino toscano DOP.
La sostenibilità si configura come un elemento distintivo: la Toscana, con 237.000 ettari coltivati a biologico, pari al 36,4% della Superficie Agricola Utile regionale, si colloca al secondo posto in Italia per incidenza dell’agricoltura biologica, un segnale di attenzione all’ambiente e alla qualità dei prodotti.
A completare il quadro positivo, si segnala il primato italiano per il numero di agriturismi, ben 5.800, che rappresentano il 22% del totale nazionale, testimoniando la capacità della regione di valorizzare il legame tra agricoltura, turismo e tradizioni locali.
L’analisi della struttura imprenditoriale rivela una realtà dinamica e inclusiva: il 6,8% delle 41.961 aziende agroalimentari è guidato da under 35, mentre il 30,4% è a conduzione femminile, superando la media nazionale e indicando un’evoluzione verso una maggiore rappresentanza giovanile e femminile nel settore.
Il settore offre occupazione a circa 45 mila persone, pari al 5,5% del totale nazionale, prevalentemente impiegate nella produzione primaria.
Il valore complessivo della produzione agricola regionale ha raggiunto i 3,6 miliardi di euro nel 2024, segnando una crescita del 4% rispetto all’anno precedente, un dato che riflette la resilienza e il potenziale di sviluppo del comparto agroalimentare toscano.
Come sottolinea Fabio Del Bravo di Ismea, il successo dell’agroalimentare toscano non si limita alla qualità intrinseca dei prodotti, ma si radica in una forte identità territoriale, un ricco patrimonio enogastronomico e una solida economia, proiettata verso un futuro di crescita sostenibile e innovazione.








