Analisi congiunturale sull’economia toscana (I semestre 2025): resilienza e sfide strutturaliL’economia toscana, nel primo semestre del 2025, presenta un quadro complesso, caratterizzato da una crescita moderata e segnata da disparità interne.
La Banca d’Italia stima un incremento del Prodotto Interno Lordo (PIL) regionale dello 0,3%, un dato inferiore rispetto alla media nazionale prevista allo 0,6%, evidenziando una performance che riflette le specifiche vulnerabilità e dinamiche strutturali del territorio.
L’indicatore Regio-coin, sintesi delle componenti fondamentali del PIL, segnala un ritorno a valori negativi al termine del secondo trimestre, erodendo i timidi segnali di ripresa osservati nei primi mesi dell’anno.
La crescita del reddito disponibile delle famiglie toscane, quantificata al 2,7% rispetto al primo semestre del 2024, è sostenuta principalmente dalla prosecuzione della dinamica positiva dell’occupazione.
Tuttavia, il potere d’acquisto reale, incrementato dello 0,7%, risulta frenato dall’inflazione, pur se moderata, e dalla crescente incertezza che influenza il clima di fiducia dei consumatori.
Nonostante ciò, i consumi privati hanno mostrato una tenuta inaspettata, supportata da un maggiore ricorso al credito al consumo, elemento che potrebbe mascherare tensioni sottostanti nella capacità di spesa delle famiglie.
L’indebitamento delle famiglie, sia tramite prestiti finalizzati (+6,6%) che attraverso mutui per l’acquisto di abitazioni (+2,8%), evidenzia una propensione al rischio che merita un’attenta monitoraggio.
Parallelamente, si osserva una riallocazione del risparmio finanziario verso strumenti di investimento, con una marcata preferenza per titoli di Stato italiani (+5,3%), azioni (+13,7%) e quote di fondi di investimento (+11,5%), riflettendo una ricerca di rendimenti superiori a fronte di un contesto di tassi di interesse ancora bassi.
Sul fronte del credito alle imprese e alle famiglie, si registra una ripresa della concessione di finanziamenti (+0,7% su base annua), trainata dall’accelerazione dei prestiti alle famiglie (+2,2%).
Al contrario, i prestiti alle imprese mostrano un andamento più contenuto (-0,6%), con un impatto particolarmente negativo sulle piccole imprese, che vedono ridurre il credito disponibile del -5,7%.
La riduzione dei tassi applicati alle imprese è tangibile, passando dal 6,2% di fine 2024 al 5,2% a giugno 2025, ma il divario con i tassi applicati alle grandi imprese si accentua, acuendo le difficoltà strutturali delle PMI toscane.
I tassi sui mutui per le famiglie rimangono sostanzialmente invariati.
Nonostante il contesto economico incerto, la qualità del credito erogato dalle istituzioni finanziarie toscane si mantiene elevata, con un tasso di deterioramento stabile all’1,5% e un calo delle posizioni in sofferenza.
Questa resilienza è attribuibile alla solida situazione finanziaria delle imprese e alla loro minore propensione al rischio, frutto di una selezione più rigorosa degli affidamenti negli ultimi anni.
Tuttavia, è fondamentale monitorare attentamente l’evoluzione del credito alle piccole imprese, un elemento cruciale per la tenuta del tessuto produttivo toscano.
L’analisi congiunturale evidenzia, in sintesi, una fragilità di fondo che richiede politiche mirate a rafforzare la competitività delle PMI, a promuovere l’innovazione e a sostenere la capacità di spesa delle famiglie, al fine di garantire una crescita più robusta e inclusiva per l’economia regionale.







