sabato, 7 Giugno 2025
FirenzeFirenze EconomiaMobilità Ferroviaria: 31 Comuni Umbria-Toscana Intervengono

Mobilità Ferroviaria: 31 Comuni Umbria-Toscana Intervengono

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Un Appello Unitario per la Mobilità Ferroviaria: 31 Comuni Intercedono per un Servizio Equo tra Umbria e ToscanaUn fronte comune di 31 amministrazioni comunali, rappresentanti un ampio territorio interregionale cruciale per la viabilità tra Umbria e Toscana, ha formalizzato un’istanza urgente al culmine di crescenti disservizi sulla linea ferroviaria Firenze-Roma. Il documento, indirizzato a-priestinato-stabilito-determinato-destinato-stabilito-destinato-stabilito-destinato-destinato-stabilito-destinato-destinato-destinato-stabilito-destinato-stabilito-destinato-destinato. alla Ministrato delimitato-stabilito-destinato, ai vertici di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana (RFI), e ai presidenti delle commissioni parlamentari competenti, nonché ai rappresentanti delle Regioni Umbria e Toscana, riflette una profonda preoccupazione per la progressiva erosione della qualità del servizio ferroviario e per le conseguenze socio-economiche che ne derivano.L’iniziativa, nata dall’esigenza di superare la frammentarietà delle singole proteste e di sollecitare un’azione concertata, mira a costituire un tavolo di confronto interistituzionale permanente, un organismo di dialogo e pianificazione che coinvolga attivamente le Regioni, gli enti locali, i gestori dell’infrastruttura e del trasporto, e il Ministero. Questo spazio di concertazione dovrebbe fungere da piattaforma per la definizione di strategie condivise, la trasparenza nella gestione delle risorse e la garanzia di una mobilità sostenibile e inclusiva.Al centro delle richieste vi è il ripristino immediato della circolazione dei treni Intercity e Regionali sulla tratta Direttissima Orte-Settebagni, una condizione essenziale per assicurare tempi di percorrenza competitivi e ridurre drasticamente l’impatto sui pendolari e sulle attività economiche locali. L’attuale deviazione dei convogli sulla linea lenta, imposta come soluzione provvisoria, si è trasformata in una realtà strutturale, penalizzando l’utenza e alimentando un senso di abbandono.Il documento sottolinea, inoltre, la necessità di una pianificazione infrastrutturale trasparente, caratterizzata da una comunicazione preventiva e capillare a utenti e amministrazioni comunali. L’opacità delle decisioni e la mancanza di coinvolgimento delle parti interessate hanno contribuito ad alimentare la frustrazione e la sfiducia.Le criticità attuali rappresentano una violazione degli accordi quadro stipulati tra il Gestore dell’Infrastruttura Ferroviaria e le Regioni, che sanciscono il diritto a un servizio ferroviario di qualità, accessibile a tutti e non discriminatorio. L’esclusione dei treni Intercity e Regionali dalla Direttissima, a favore della sola Alta Velocità, contrasta con il principio fondamentale dell’universalità del servizio pubblico, che impone di garantire l’accesso ai trasporti anche alle aree meno densamente popolate.L’elenco dei sindaci firmatari, che include figure di spicco come il presidente della Provincia di Terni, Stefano Bandecchi, testimonia l’ampiezza e la determinazione del movimento. Dalle colline di Orvieto alle terme di Chianciano, un territorio intero si fa portavoce di una richiesta chiara e univoca: il diritto a una mobilità ferroviaria equa, efficiente e sostenibile. La mobilitazione dimostra un bisogno diffuso di un servizio ferroviario che non sia solo una questione di velocità, ma anche di accessibilità, equità e connessione territoriale.

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