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lunedì 10 Novembre 2025

MPS: Utile netto in calo, ma solida performance e dividendi in arrivo.

Mps archivia i primi nove mesi del 2025 con un utile netto di 1.366 milioni di euro, un dato che, pur segnando una contrazione del 12,7% rispetto all’anno precedente, rivela una solida performance sottostante.
L’apparente calo è in parte mitigato dalla comparazione con un 2024 anomalo, beneficiario di vantaggi fiscali significativi pari a 470 milioni, a fronte dei 78 milioni registrati nel periodo corrente.
Al netto di questi fattori straordinari, il risultato operativo mostra una crescita vigorosa del 17,5%, testimoniando la capacità dell’istituto di generare valore.

La performance del terzo trimestre del 2025 si distingue ulteriormente, con un incremento dell’utile del 16,5%, superando di gran lunga le proiezioni degli analisti che si attestavano a 366 milioni.
Questo risultato positivo è particolarmente rilevante considerando il contesto macroeconomico e le sfide strutturali che ancora investono il settore bancario.
L’acquisizione di Mediobanca ha profondamente rimodellato il profilo di Mps, creando un gruppo di maggiori dimensioni e con una presenza più marcata nel panorama finanziario italiano ed europeo.
Il nuovo piano industriale, atteso per il primo trimestre del 2026, delineerà le strategie future e le priorità di sviluppo, con l’obiettivo di consolidare la posizione di leadership e di creare valore per gli azionisti.
La promessa di distribuire l’intero utile come dividendo, resa possibile da un robusto cuscinetto di capitale, sottolinea l’impegno dell’istituto verso la remunerazione degli investitori.
Il Cet1 ratio, un indicatore chiave della solidità patrimoniale, si attesta a un elevato livello di 16,9%, con una riserva di 770 punti base rispetto ai requisiti minimi imposti dalla Banca Centrale Europea.
Questo ampio margine di sicurezza consente a Mps di affrontare con serenità le sfide future e di perseguire opportunità di crescita.
Il total capital ratio, anch’esso confortante, si posiziona al 19,3%, dimostrando la capacità di assorbire potenziali perdite.

L’andamento dei ricavi, pari a 3.054 milioni nei nove mesi, evidenzia una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente (+0,5%).
La crescita delle commissioni nette (+8,5%) e degli altri ricavi della gestione finanziaria (+35%) hanno compensato il rallentamento del margine di interesse (-7,4%), riflettendo un contesto di tassi di interesse in evoluzione.
I ricavi del terzo trimestre, pur in calo del 4,5% rispetto al trimestre precedente, sono imputabili a fattori di natura stagionale.

L’aumento degli oneri operativi dell’1,4%, a 1.411 milioni, è principalmente attribuibile agli effetti del rinnovo del contratto collettivo dei bancari.
Nonostante ciò, il risultato operativo lordo si mantiene stabile a 1.643 milioni, con un contributo del terzo trimestre pari a 532 milioni.

La diminuzione delle rettifiche su crediti a 254 milioni, rispetto ai 300 milioni del 2024, testimonia un miglioramento della qualità del portafoglio prestiti, seppur con un’incidenza di 79 milioni nel terzo trimestre.

In sintesi, i risultati di Mps denotano un’evoluzione positiva, supportata da una solida base patrimoniale e da un’attenta gestione operativa, in vista di un futuro segnato da nuove sfide e opportunità.

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