lunedì 28 Luglio 2025
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Protesta nel Valdarno: i treni regionali a rischio, i sindaci dicono NO

La decisione di Art, che prevede il trasferimento dei treni regionali e interregionali dalla Direttissima alla linea lenta a partire dal 1° gennaio 2026, sta generando un’onda di scontento e preoccupazione nel Valdarno, culminata in una vibrante protesta.

Sindaci e amministratori locali di dieci comuni hanno espresso la loro ferma opposizione, organizzando un flash mob a Firenze Santa Maria Novella per amplificare le voci dei pendolari e sollecitare un rinvio dell’implementazione.
L’iniziativa, a cui hanno aderito anche consiglieri regionali di diverse forze politiche (Pd e Noi Moderati), riflette un profondo senso di ingiustizia.
“Si tratta di una misura inaccettabile,” ha affermato Leonardo Degli Innocenti Sanni, sindaco di Cavriglia e portavoce dei sindaci del Valdarno, “che compromette significativamente la qualità del servizio e, di conseguenza, la qualità della vita dei nostri cittadini.

“Il fulcro della contestazione risiede nella tempistica: la Direttissima, una via di comunicazione cruciale per il Valdarno, verrebbe sacrificata prima che i nuovi treni regionali ad alta velocità (200 km/h), già ordinati, siano effettivamente operativi.
Il ritardo nella consegna di questi treni avanzati, destinati a sfruttare appieno le potenzialità della linea Av, rende la transizione prematura e penalizzante per i viaggiatori.
La Regione Toscana si è già espressa contraria alla decisione, ma i sindaci chiedono un intervento più incisivo.
La protesta non si limita a una mera opposizione, ma si articola in una richiesta di dialogo costruttivo con il Ministero, Trenitalia e Rfi.

L’obiettivo è trovare soluzioni migliorative e sostenibili, evitando “tagli mascherati da riorganizzazione.
”Il Comitato pendolari Valdarno Direttissima, pur non avendo partecipato al flash mob, ha intensificato la propria azione, richiedendo un incontro urgente con la Regione e gli amministratori locali, sottolineando la necessità di azioni concrete e immediate.

Il Comitato, a differenza di altri manifestanti, rifiuta la natura simbolica di iniziative come il flash mob, privilegiando un confronto diretto per ottenere una deroga che permetta di mantenere attiva la Direttissima almeno fino alla programmazione oraria di dicembre.
Anche il Movimento consumatori Toscana critica l’approccio prevalentemente simbolico delle proteste, invocando risposte concrete e soluzioni strutturali, anziché semplici operazioni di immagine.

In una prospettiva di mitigazione immediata, il movimento chiede sconti e indennizzi per i pendolari, pur riconoscendo che tali misure rappresentano un palliativo temporaneo.
Anche la consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Elisa Tozzi, ha espresso la sua piena adesione alla posizione del Comitato pendolari, offrendo la sua disponibilità a promuovere un incontro tra Regione, sindaci e Rfi per avviare un dialogo autentico e ottenere la tanto attesa deroga.

La vicenda pone al centro la questione della governance dei trasporti regionali e la necessità di garantire un servizio efficiente e rispondente alle esigenze dei cittadini, evitando scelte impopolari e potenzialmente dannose per l’economia e la mobilità del territorio.

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