Il progetto di rilancio dello stabilimento ex GKN di Campi Bisenzio, fiore all’occhiello di un’iniziativa di reindustrializzazione promossa dal tessuto produttivo e sociale fiorentino, si configura come un’alternativa concreta alla logica del disinvestimento e dell’abbandono territoriale.
L’assemblea dell’azionariato popolare, tenutasi in piazza Poggi, ha fornito un aggiornamento cruciale sullo stato avanzato del piano industriale, delineando un percorso che mira a creare un polo manifatturiero resiliente e legato alle esigenze del territorio.
L’obiettivo primario, la creazione immediata di cento posti di lavoro, rappresenta un segnale tangibile di speranza per un’area che ha subito un duro colpo con la chiusura dello stabilimento quattro anni fa.
Questo primo nucleo di lavoratori costituirà il punto di partenza per un processo di espansione produttiva, sostenuto da quattro linee di produzione già definite, accordi vincolanti con fornitori di macchinari all’avanguardia e il supporto finanziario di istituzioni e privati sensibili al valore della manifattura locale.
Sono stati condotti approfonditi “stress test” per valutare la sostenibilità del progetto in diverse condizioni di mercato, dimostrando una solida preparazione ad affrontare le sfide del futuro.
Il Collettivo di fabbrica, motore di questa iniziativa dal basso, sottolinea come il piano industriale rappresenti un baluardo contro le dinamiche destabilizzanti della speculazione finanziaria e immobiliare, che troppo spesso si nutrono del declino industriale per trarre profitto dalla sofferenza delle comunità.
La mobilitazione popolare, culminata nell’assemblea, è stata animata da un senso di urgenza, consapevoli che il tempo a disposizione è limitato e che le pressioni per dismettere il sito potrebbero intensificarsi.
L’appello è chiaro: il consorzio promotorre deve accelerare la costituzione formale e avviare immediatamente trattative concrete per restituire vita alla fabbrica.
La due giorni di eventi, segnata dal quarto anniversario delle lettere di licenziamento del 9 luglio 2021, ha rappresentato un momento di profonda riflessione e di riaffermazione della volontà di non arrendersi.
Il concerto e il corteo notturno, che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone, hanno testimoniato la forza di un movimento popolare determinato a recuperare la sovranità industriale e a costruire un futuro più giusto e sostenibile per il territorio, dove la riqualificazione del lavoro e la resilienza economica siano priorità assolute.
L’eredità di GKN, in questo contesto, si trasforma da simbolo di crisi a catalizzatore di una nuova era di sviluppo locale.