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martedì 11 Novembre 2025

Sciopero generale CGIL: la risposta alla manovra finanziaria del Governo

Nel contesto di un’incombente crisi socio-economica, l’assemblea nazionale dei delegati della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) ha formalizzato, con decisione incisiva, lo sciopero generale fissato per il 12 dicembre.

La scelta, comunicata durante un evento pubblico tenutosi a Firenze, rappresenta una risposta diretta e un’espressione di profonda dissenso nei confronti della manovra finanziaria predisposta dal Governo.
L’annuncio, articolato dal presidente dell’assemblea generale CGIL, Fulvio Fammoni, è stato supportato dalla presenza e dal plauso del segretario generale, Maurizio Landini, sottolineando l’unità di intenti all’interno della confederazione sindacale.

La decisione non va interpretata come un atto isolato, bensì come il culmine di un crescente malcontento e di un dibattito serrato all’interno del movimento sindacale.
La legge di bilancio, percepita come penalizzante per le fasce più deboli della popolazione e insufficiente nell’affrontare le pressanti sfide del mercato del lavoro, ha suscitato forti preoccupazioni tra i lavoratori.

Il governo, accusato di scelte prioritarie sbilanciate a favore degli interessi finanziari, si trova ora di fronte alla concreta mobilitazione di una delle principali organizzazioni sindacali italiane.

Lo sciopero del 12 dicembre si configura quindi come un atto di protesta che mira a sollevare un campanello d’allarme a livello nazionale.

Oltre alla contestazione diretta della legge di bilancio, l’iniziativa si pone l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni cruciali che affliggono il Paese: dalla precarietà lavorativa all’aumento del costo della vita, dalla carenza di investimenti in servizi pubblici essenziali come sanità e istruzione, alla disparità salariale tra uomini e donne.
Il gesto rappresenta un richiamo all’urgenza di politiche economiche più distributive ed eque, capaci di ridurre le disuguaglianze e di promuovere un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo.
La CGIL, attraverso questa mobilitazione, intende riaffermare il ruolo fondamentale del sindacato come voce dei lavoratori e come soggetto attivo nella definizione delle politiche pubbliche.

L’auspicio è che l’iniziativa possa innescare un confronto costruttivo con il Governo e con le forze politiche, aprendo la strada a soluzioni concrete per il bene del Paese e per il futuro dei lavoratori italiani.
La partecipazione massiccia dei lavoratori sarà determinante per il successo della mobilitazione e per l’efficacia del messaggio che verrà veicolato alle istituzioni.

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