La Toscana, terra di straordinaria bellezza e ricca storia, si trova ad affrontare una sfida demografica e formativa di notevole portata.
Un quadro demografico invecchiato, con una popolazione anziana sensibilmente superiore al numero di giovani, pone interrogativi cruciali sul futuro economico e sociale della regione.
Questo squilibrio, unito a dinamiche complesse nel sistema educativo e nella forza lavoro, emerge con chiarezza da recenti analisi condotte nell’ambito del Progetto Orientamento 20.
25 di Confindustria Toscana.
La ricerca evidenzia una preoccupante tendenza all’abbandono precoce degli studi tra i giovani tra i 18 e i 24 anni, un dato che colloca la Toscana in coda rispetto ad altre regioni industrialmente avanzate.
La preferenza per i percorsi liceali, che assorbono la maggior parte delle iscrizioni (57%), si contrappone alla crescente richiesta del mercato del lavoro per figure professionali con competenze tecniche e scientifiche (STEM).
Questa discrepanza crea un mismatch tra l’offerta formativa e le reali esigenze delle imprese, con ripercussioni negative sulla competitività regionale.
Il mercato del lavoro toscano, pur mostrando un tasso di occupazione in lieve crescita (70,9% nel 2024), è afflitto da un tasso di disoccupazione persistentemente elevato, soprattutto tra i diplomati e i laureati.
La difficoltà nel reperire personale qualificato si traduce in un vero e proprio collo di bottiglia per molte aziende, che segnalano difficoltà crescenti nel reclutamento di operai specializzati (67%), professioni tecniche (60%) e figure altamente qualificate (57%).
La domanda di laureati, in particolare con indirizzi scientifici, sanitari e ingegneristici, supera di gran lunga l’offerta.
Un elemento significativo da considerare è l’impatto della popolazione straniera, che rappresenta il 15% della forza lavoro regionale, un dato tra i più alti in Italia.
La loro integrazione nel tessuto economico e sociale, e la valorizzazione delle loro competenze, rappresenta una sfida importante per il futuro.
La risposta a questa situazione complessa passa attraverso una profonda revisione del sistema di orientamento scolastico e professionale, mirata a indirizzare i giovani verso percorsi formativi più in linea con le esigenze del mercato.
L’esperienza ITS (Istituti Tecnici Superiori) si configura come un modello promettente, con un elevato tasso di occupazione (84% entro 12 mesi) e una forte coerenza tra studi e lavoro (88,7%).
È fondamentale ampliare e potenziare questi percorsi, promuovendo l’alternanza scuola-lavoro e l’apprendimento duale, per formare figure professionali pronte ad affrontare le sfide del mondo del lavoro.
Inoltre, è cruciale incentivare la formazione continua e l’aggiornamento delle competenze, per contrastare l’obsolescenza delle conoscenze e favorire la crescita professionale di tutti i lavoratori, indipendentemente dal loro livello di istruzione.
Investire nell’istruzione e nella formazione rappresenta la chiave per garantire un futuro prospero e competitivo per la Toscana.