Tendenza al Rallentamento e Nuove Dinamiche nel Turismo Toscano: Un’Analisi ApprofonditaIl settore turistico toscano, forte di una ripresa post-pandemica inizialmente vigorosa, manifesta ora segnali di complessità e una tendenza al rallentamento della crescita.
I dati, elaborati dal Centro Studi Turistici di Firenze per conto di Toscana Promozione Turistica, rivelano un quadro articolato, caratterizzato da luci e ombre e da una significativa polarizzazione tra domanda interna ed esterna.
Il calo complessivo, seppur contenuto allo 0,4% a luglio e nei primi giorni di agosto, è stato mitigato dalla resilienza del mercato internazionale e da un parziale recupero nel periodo successivo alle ferie agostane.
L’analisi, basata su un campione rappresentativo di 692 operatori turistici, mette in luce una contrazione della domanda interna che si estende dalle spiagge ai ristoranti, fino agli alloggi, con una diminuzione sia della durata dei soggiorni che dell’utilizzo di servizi accessori.
Questa contrazione, stimata in -1,8% da quasi il 40% degli operatori intervistati, contrasta con una sostanziale stabilità della domanda proveniente dall’estero (+0,9%), evidenziando una profonda trasformazione nelle abitudini e nelle preferenze dei viaggiatori.
Le differenze strutturali all’interno del settore si traducono in performance disomogenee: gli alberghi segnano un modesto aumento (+0,4%), mentre le strutture extralberghiere registrano una diminuzione (-0,8%), suggerendo un potenziale spostamento verso soluzioni abitative più flessibili ed economiche.
La contrazione del turismo costiero (-1,2%), esclusivamente imputabile alla diminuzione della domanda interna (-2,9%), riflette una tendenza a evitare le classiche mete di vacanza balneare, mentre anche le città d’arte mostrano segni di rallentamento (-0,5%).
Al contrario, la campagna toscana, le aree montane, le località termali e quelle di particolare interesse culturale registrano performance positive, con incrementi che superano l’1,5%, indicando una crescente ricerca di esperienze autentiche e legate al territorio.
Un elemento chiave è rappresentato dal contributo dei mercati esteri.
I visitatori europei, in particolare francesi, polacchi, cechi, scandinavi, ungheresi, spagnoli, svizzeri, belgi e britannici, trainano la crescita con incrementi significativi.
Si registra anche un aumento, seppur contenuto, da Brasile, Cina, Paesi Bassi e Corea del Sud.
In contrasto, si osserva una flessione nei flussi provenienti da Austria, Germania, Stati Uniti, Giappone, India, Canada e Australia.
Le prenotazioni per settembre, al momento in leggero ritardo rispetto all’anno precedente (-1,4%), alimentano incertezze sul futuro immediato.
La prospettiva dell’ultimo trimestre del 2025 appare particolarmente delicata, con una netta divisione tra operatori fiduciosi nella prosecuzione della ripresa (5,9%) e coloro che esprimono preoccupazione per un’ulteriore contrazione (32,5%).
È fondamentale sottolineare che l’analisi non ha incluso i dati relativi alle locazioni turistiche, la cui inclusione altererebbe significativamente i risultati complessivi, in quanto non sempre è possibile verificarne l’operatività e la conformità normativa.
La crescente importanza di queste strutture, spesso utilizzate per soggiorni più lunghi e flessibili, suggerisce una necessità di una revisione delle metodologie di rilevazione per ottenere un quadro più completo e accurato del fenomeno turistico toscano.
L’evoluzione del turismo in Toscana si configura quindi come un processo dinamico e complesso, che richiede un’attenta monitoraggio dei trend, una maggiore flessibilità nell’offerta e una strategia mirata a valorizzare l’identità territoriale e a intercettare le nuove esigenze dei viaggiatori, sia italiani che stranieri.