Una realtà vitivinicola toscana, piccola ma ambiziosa, si fa interprete di un’apertura strategica verso il mercato brasiliano.
La cooperativa sociale “Viticoltori Senesi-Aretini”, radicata nel cuore della regione tra Montepulciano e il Chianti, incarna un’esperienza consolidata di 250 soci e una superficie vitata di oltre 400 ettari, un patrimonio enologico che produce annualmente un milione di bottiglie, con una capacità di stoccaggio che raggiunge i 40.000 quintali di uva.
La presenza alla missione a San Paolo, con la Commissione Europea e il Commissario Christophe Hansen, non è casuale, ma testimonia la volontà di comprendere a fondo le dinamiche del Mercosur, un’opportunità cruciale per una realtà che guarda all’innovazione e all’espansione internazionale.
L’impegno nella qualità si riflette nella cura meticolosa di ogni vigna, un approccio che coinvolge i soci e si avvale dell’expertise di figure chiave come l’enologa Mery Ferrara e la guida strategica di Maurizio Castelli, sotto la presidenza di Angiolo Del Dottore, figura che ha impresso una svolta significativa nel 2007.
La cooperativa, affiliata a Confcooperative, si distingue per la flessibilità, offrendo la possibilità di creare etichette personalizzate, un vero e proprio “vino su misura” che risponde alle esigenze specifiche di un palato sempre più esigente.
L’attuale mercato di esportazione si estende ben oltre i confini europei, raggiungendo Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone e Cina, confermando una vocazione all’eccellenza e una capacità di adattamento alle diverse culture enologiche.
L’ingresso in Brasile, tuttavia, si presenta come una sfida complessa.
Il mercato, pur in rapida crescita e in fase di evoluzione culturale, mostra una preferenza marcata per i vini portoghesi, creando una barriera iniziale da superare.
L’esperienza diretta con le normative brasiliane, testimoniata dai campioni fermi presso l’Autorità di riferimento, ha evidenziato la presenza di significative rigidità burocratiche e limitazioni sull’etichettatura, oltre agli attuali dazi doganali.
L’opportunità di un accordo Mercosur rappresenta una speranza concreta per semplificare le procedure e abbattere queste barriere, facilitando l’accesso al mercato brasiliano e aprendo nuove prospettive di crescita per le eccellenze vitivinicole toscane.
L’incontro con una sommelier residente a Rio de Janeiro, che ha rappresentato la cooperativa in una fiera locale, ha segnato l’inizio di questo percorso, culminato nell’invito e nella partecipazione alla missione europea.
La resilienza e la fiducia nel futuro rimangono punti fermi, nonostante le difficoltà iniziali, alimentate dalla consapevolezza del valore del prodotto e dalla volontà di contribuire alla diffusione della cultura del vino italiano in un mercato emergente e promettente.








