Un mare di bandiere bianche e azzurre, cori appassionati e un senso di frustrazione palpabile: oltre trecento sostenitori della Carrarese Calcio si sono radunati questa mattina di fronte al Palazzo del Comune a Carrara, esprimendo il proprio disappunto per i continui rinvii riguardanti la realizzazione della nuova curva nord dello stadio dei Marmi.
L’iniziativa, orchestrata in tempi brevissimi da un gruppo di tifosi organizzati, si è concretizzata attraverso la distribuzione capillare di un volantino che invitava a una partecipazione massiccia.
La protesta, animata da slogan incisivi e richieste di trasparenza, ha visto i presenti esigere spiegazioni concrete sui tempi di completamento dei lavori.
L’attenzione si concentra in particolare sulla nuova infrastruttura destinata ad accogliere i tifosi, elemento cruciale per il miglioramento complessivo dell’impianto sportivo.
La realizzazione della curva nord, promessa dall’amministrazione comunale a fine maggio, non rappresenta un intervento isolato, ma si inserisce in un piano più ampio di riqualificazione dello stadio dei Marmi, volto a garantire il rispetto dei requisiti necessari per la partecipazione della Carrarese alla Serie B.
La necessità di adeguamento alle normative federali, imposte dalla Lega Nazionale Professionisti Serie B, ha reso questi lavori non solo desiderabili, ma imprescindibili.
L’obiettivo è quello di modernizzare e funzionalizzare l’impianto, offrendo ai tifosi un’esperienza di visione più confortevole e sicura, e all’intera squadra un ambiente di gioco all’altezza delle ambizioni sportive.
Di fronte all’insistenza della protesta, la sindaca Serena Arrighi ha deciso di confrontarsi direttamente con i rappresentanti del tifo, impegnandosi a fornire aggiornamenti sulla stipula degli accordi tra le varie parti coinvolte – Comune, società calcistica e imprese edili – che dovrebbero innescare l’avvio effettivo dei lavori.
La sindaca ha inoltre sottolineato l’importanza di comunicazioni ufficiali da parte della società, per evitare interpretazioni errate e disinformazione.
Nonostante le rassicurazioni, l’atmosfera resta tesa, alimentata dalla preoccupazione di perdere ulteriori opportunità di crescita e dall’incertezza sul futuro immediato dell’impianto.
Il tifo apuano, profondamente legato alla propria squadra e al proprio territorio, chiede risposte chiare e un impegno concreto per restituire alla Carrarese uno stadio degno della sua storia e delle sue ambizioni.
La protesta è quindi un segnale forte, un monito per l’amministrazione comunale e la società calcistica, affinché collaborino attivamente per risolvere la situazione e per garantire un futuro prospero allo sport carraraese.