La Fiorentina si prepara ad affrontare l’Aek Atene, in un match cruciale di Conference League allo Stadio Franchi, con diverse assenze che pongono nuove sfide al tecnico e al team medico.
La gestione degli infortuni, elemento sempre più centrale nel panorama calcistico moderno, si rivela particolarmente delicata in questa fase di stagione.
L’impossibilità di contare sul brasiliano Dodo, uscito prematuramente dal campo durante il confronto con la Juventus, rappresenta una battuta d’arresto significativa per il comparto difensivo.
Nonostante gli accertamenti strumentali abbiano escluso lesioni acute, emergono problematiche legate a una vecchia patologia muscolare, una sorta di “ombra” di un infortunio pregresso che riaffiora in momenti di elevato dispendio energetico.
Questo scenario sottolinea come le cronicità, spesso sottovalutate, possano condizionare la performance degli atleti e richiedere un approccio terapeutico personalizzato e mirato, che va ben oltre la mera guarigione della lesione acuta.
Lo staff medico, impegnato in un delicato lavoro di gestione del carico, spera di poter reintegrare Dodo nel gruppo a breve termine, ma la sua presenza dovrà essere valutata con la massima cautela, privilegiando il recupero completo e la prevenzione di ulteriori ricadute.
La situazione di Robin Gosens, fermo dai primi di novembre per una lesione al retto femorale, segue un percorso simile, segnato dalla fine del protocollo riabilitativo e dalla prospettiva di un ritorno in gruppo.
Il rientro di Gosens rappresenta un’iniezione di energia per la squadra, data la sua versatilità e capacità di spinta in fase offensiva, ma anche in questo caso, l’inserimento dovrà essere graduale, monitorando attentamente la sua risposta agli allenamenti e calibrando il carico di lavoro per evitare ricadute.
Un raggio di speranza arriva dalla condizione di Riccardo Piccoli, attaccante che aveva subito un trauma distorsivo alla caviglia durante la partita contro la Juventus.
Fortunatamente, gli esami diagnostici non hanno evidenziato lesioni strutturali, aprendo la possibilità di vederlo in campo domani.
La sua potenziale disponibilità rappresenta un’opportunità per alleggerire il carico sugli altri attaccanti e apportare freschezza in avanti.
L’assenza di Dodo e Gosens, unitamente alla necessità di gestire con attenzione Piccoli, impone scelte tattiche complesse per l’allenatore, che dovrà trovare soluzioni alternative per garantire competitività e solidità alla squadra.
Questo scenario riflette la crescente importanza della profondità di rosa e della capacità di adattamento in un calcio sempre più esigente e competitivo.








