Un pareggio amaro, un 0-0 che lascia l’eco di una partita senza vera protagonista, suggella l’ennesima difficoltà per la Fiorentina di Stefano Pioli nel contesto di un campionato che fatica ad accendersi.
Al Garibaldi di Pisa, un’arena carica di storia e di passione, i viola hanno dovuto arrendersi a una squadra avversaria grintosa e ben organizzata, priva di illusioni ma animata da una determinazione palpabile.
Il derby, un’attesa protrattasi per ben trentaquattro lunghi anni, si è rivelato un confronto tattico piuttosto che una battaglia emozionale.
Fin dalle prime battute, si è assistito a un’alternanza di spunti offensivi: il Pisa, galvanizzato dal sostegno del proprio pubblico, ha mostrato aggressività e pressing alto, mentre la Fiorentina ha faticato a trovare spazi e a imporre il proprio gioco.
La traversa colpita da Nzola, nel primo tempo, ha rappresentato l’apice di un’occasione nitida per i padroni di casa, un presagio di quanto sarebbe stata ostinata la resistenza difensiva.
Nella ripresa, il tentativo di Pioli di sbloccare il risultato affidandosi alla potenza e alla mobilità di Kean non ha prodotto l’effetto sperato.
L’attaccante, pur impegnato e attivo, ha incontrato una cortina di marcature soffusa, incapace di trasformare l’impegno fisico in concretezza realizzativa.
La partita si è trascinata, con entrambe le squadre pragmatiche, concentrate più sulla fase difensiva che sulla ricerca affannosa del gol.
L’eco dei pali, uno per il Pisa con Cuadrado, un altro per la Fiorentina con Nicolussi Caviglia, ha sottolineato l’amarezza di un risultato che non rende giustizia alla dinamica dell’incontro.
Il dato allarmante è che, a distanza di alcune uscite, sia la Fiorentina che il Pisa condividono un percorso segnato dall’assenza di vittorie in Serie A, una situazione che incide pesantemente sull’umore e sulla fiducia.
La classifica, sebbene ancora non definitiva, riflette questa precarietà: tre punti per i viola, due per il Pisa, numeri che impongono riflessioni più approfondite e strategie innovative per invertire la tendenza.
Al di là del singolo episodio, emerge la necessità per la Fiorentina di ritrovare una maggiore coesione di squadra, una maggiore capacità di interpretare le partite e una solidità difensiva che le consenta di affrontare le sfide del campionato con maggiore serenità e ambizione.
Il Garibaldi ha visto un derby combattuto, ma lascia l’amaro in bocca e la consapevolezza che il cammino verso la risalita è ancora lungo e impervio.