La sconfitta casalinga contro la Roma ha ulteriormente complicato la posizione della Fiorentina in una lotta salvezza che si preannuncia più ardua del previsto.
Al di là delle dichiarazioni di rassicurazione, la realtà della classifica – un magro bottino di tre punti in sei giornate – dipinge un quadro preoccupante.
Stefano Pioli, pur riconoscendo un impegno profuso e una prova goliardica, sottolinea con lucidità l’amara constatazione che l’impegno, la creatività e il potenziale offensivo non si traducono in risultati concreti.
“Abbiamo interpretato la partita con generosità e tecnica,” ha affermato il tecnico, “ma i dettagli, quei minimi particolari che separano la vittoria dalla sconfitta, ci sono sfuggiti.
” La rete di Kean, un lampo di genio e il primo sigillo stagionale in campionato, non è stata sufficiente a cancellare l’effetto devastante di due gol subiti, frutto, a detta di Pioli, di una “mancanza di collaborazione” e di una “cinica efficienza” dimostrata dalla Roma, squadra capace di capitalizzare al meglio le occasioni.
L’allenatore respinge le polemiche legate al suo futuro, concentrandosi sull’urgenza di invertire la tendenza.
“Il problema non è la mia posizione, ma la necessità di ottenere risultati,” ha dichiarato.
La squadra appare unita, ma la pressione è palpabile.
Il calendario, denso di impegni impegnativi, non facilita il compito.
Pioli esprime preoccupazione non tanto per una presunta mancanza di spirito combattivo – “Sarei allarmato se la squadra fosse timorosa e rinunciasse alla battaglia” – quanto per una certa superficialità nell’esecuzione, una disattenzione che ha permesso agli avversari di punire a dovere.
Moise Kean, pur esprimendo rammarico per l’ennesima delusione, condivide la fiducia nel potenziale del gruppo.
“Abbiamo avuto sfortuna, ci sono stati pali e traverse, e anche un’occasione importante sprecata da Gosens,” ha commentato.
Riconosce la qualità avversaria, ma sottolinea la convinzione che la Fiorentina possa ancora raggiungere risultati importanti.
“Credo in questa squadra, nel mister, e sono sicuro che possiamo fare grandi cose.
Non dobbiamo abbassare la testa e continuare a lavorare.
“La classifica, ammette Kean, è una fotografia momentanea, soggetta a rapidi mutamenti.
La fede nel riscatto rimane intatta, alimentata dalla consapevolezza che il calcio è una disciplina imprevedibile e che la svolta può arrivare in qualsiasi momento.
La lezione da trarre da questa sconfitta è chiara: è necessario affinare l’attenzione ai dettagli, aumentare la compattezza difensiva e trasformare il talento individuale in un collettivo coeso e determinato.
Il percorso verso la salvezza è arduo, ma la speranza, come il fuoco sotto la cenere, continua a ardere.