mercoledì, 9 Luglio 2025
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Il designatore arbitrale rivela i momenti di incertezza della sua carriera: rimpianti e risposte per affrontare il campionato finale.

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La stagione è stata un percorso emozionante e impegnativo, ma devo ammettere che ci sono stati momenti in cui ho rimpianto la mia scelta di lasciare il campo da gioco. Il ruolo di designatore arbitrale mi offre l’opportunità di osservare e apprezzare lo sport in un modo diverso, ma non è la stessa cosa che provavo quando ero in campo.Oggi inizio una settimana importante, che richiederà tutta la mia concentrazione e dedizione. Lo scudetto, i piazzamenti europei e le sorti della salvezza sono ancora decisi in Serie A, e come designatore arbitrale devo assicurarmi di essere pronto a fare il massimo per garantire un campionato senza errori.Il mio compito è quello di cercare di fare bene, ma non solo. Devo anche essere trasparente e onesto con gli atleti, i tifosi e la commissione arbitrale. Il mio ruolo è quello di mettere in evidenza gli errori, perché è l’unica categoria che lo fa apertamente.È un lavoro difficile e stressante, ma devo essere grato per aver avuto l’opportunità di ricordare i momenti emozionanti della mia carriera. È stato un onore ricevere il premio dalla carriera dal Presidente del Comitato Tecnico in occasione dell’incontro con i giocatori e le loro famiglie.Ma non è finita qui, perché ora devo tornare a lavorare con passione e dedizione per garantire che la stagione si conclude nel modo migliore possibile. Non so quante categorie sono così aperte e disposte ad ammettere gli errori come noi, ma credo che sia un aspetto importante del nostro lavoro.Il mio obiettivo è sempre di fare il massimo, non solo per me stesso, ma anche per la squadra e per il pubblico. Devo essere consapevole della mia responsabilità e lavorare con concentrazione e dedizione per garantire che tutto si svolga nel modo migliore possibile.Ecco perché devo ammettere di avere un po’ di rimpianto quando ero arbitro, perché non ho più le stesse sensazioni che provavo quando ero in campo. Adesso è diverso, ma credo che sia un cambiamento positivo e necessario per crescere e migliorare.

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