In un’insolita incursione nel mondo dell’arte, i protagonisti del Gran Premio d’Italia di MotoGP, in attesa delle prove libere sul circuito del Mugello, hanno partecipato a un’originale workshop pittorico.
L’obiettivo? Trasferire sulla tela la maestosità del Duomo di Firenze, con la sua iconica cupola brunelleschiana e l’elegante campanile di Giotto, simbolo del Rinascimento.
L’iniziativa, concepita per stimolare la creatività e offrire un’interessante parentesi tra una sessione di prove e l’altra, ha visto coinvolti piloti di diverse categorie: Enea Bastianini, portabandiera di KTM-Tech 3 in MotoGP, Tony Arbolino, stella nascente della classe Moto2 con Pramac, e Luca Lunetta e Guido Pini, talenti emergenti del panorama Moto3, rispettivamente legati al team Sic58 e Intact GP.
Dotati di fotografie di riferimento, colori a tempera, pennelli di diverse misure e tavolozze piene di pigmenti, i piloti hanno intrapreso una sfida artistica che ha rivelato personalità inattese e interpretazioni sorprendentemente diverse.
Tony Arbolino, affiancato dal rinomato fotografo Gigi Sodano, ha optato per una palette cromatica audace e inusuale, mescolando tonalità profonde, che spaziavano tra il marrone terroso e il viola intenso, creando un’atmosfera quasi onirica e suggestiva.
La sua interpretazione, lontana da una riproduzione fedele, mirava a catturare un’emozione, un’impressione più che una semplice rappresentazione visiva.
Luca Lunetta, invece, ha espresso un’impronta più ambientalista e positiva.
Ha immaginato la cupola e il campanile illuminati da una luce dorata, immersi in un cielo azzurro limpido e avvolti da una campagna verdeggiante, evocando un senso di armonia e serenità.
Enea Bastianini ha adottato un approccio più concettuale, dipingendo una base fucsia vibrante su cui far emergere il Duomo, come un’esplosione di colore in un giorno grigio, quasi a voler contrastare la realtà con la fantasia.
Guido Pini, in linea con la sua personalità più pragmatica, si è distinto per il tentativo di riprodurre con la massima fedeltà l’immagine fornita dagli organizzatori, dimostrando un’attenzione al dettaglio e un rispetto per l’iconografia tradizionale.
Le opere realizzate, ognuna testimonianza di un’interpretazione personale e originale, sono state raccolte in una mostra temporanea allestita nella sala stampa del circuito, offrendo agli spettatori e agli addetti ai lavori una prospettiva inedita dei loro idoli, non solo come campioni di velocità, ma anche come artisti a modo loro.
L’esposizione rimarrà visibile per tutta la durata del Gran Premio, arricchendo l’esperienza del pubblico e celebrando l’incontro tra due mondi apparentemente distanti: quello delle corse e quello dell’arte.