I due interrogatori di garanzia per i fratelli 22enne e 19enne, originari del Pakistan, sono durati solo pochi minuti. Sono stati arrestati dai carabinieri la vigilia di Natale con l’accusa di aver fondato un’organizzazione jihadista chiamata ‘Da’wa’ Italia. Questi giovani, residenti da anni nella zona della Bolognina, insieme a una ragazza algerina di 18 anni residente a Spoleto e a un uomo turco di 36 anni residente a Monfalcone, sono finiti in carcere nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Bologna e dal Ros.Durante l’interrogatorio davanti al giudice Letizio Magliaro, fratello e sorella hanno rilasciato brevi dichiarazioni spontanee ma hanno scelto di non rispondere alle domande del magistrato.Anche la ragazza algerina diciottenne residente a Spoleto e il turco trentasettenne residente a Monfalcone, arrestati anch’essi la vigilia di Natale con l’accusa di far parte di una cellula jihadista, hanno deciso di non rispondere alle domande poste dal gip di Bologna. Durante gli interrogatori di garanzia in video collegamento dalle carceri di Perugia e Gorizia, la giovane ha scelto il silenzio mentre il suo avvocato ha sottolineato che gran parte dei reati contestati sono stati commessi quando era ancora minorenne.Per ora si sa che tutti e quattro gli indagati rimarranno in custodia cautelare.
Fratelli pakistani arrestati per presunta organizzazione jihadista: silenzio durante gli interrogatori.
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