Marco Frigo firma un capolavoro nella terza tappa del Tour of the Alps, coronato dalla sua prima vittoria tra i professionisti all’arrivo a San Candido. Il giovane correttore di bozze della Israel Premier Tech, nato nel 1998, ha saputo interpretare al meglio la sfida che si presentava già dai primi chilometri dopo il via di partenza da Vipiteno, inserendosi senza indugio nella fuga a cui erano stati protagonisti alcuni nomi in evidenza della gara. La scelta di Frigo si è rivelata azzeccata sin dall’inizio, poiché il suo ruolo di leader ha permesso al giovane di prendersela con i migliori avversari, che nel frattempo lo hanno scollacavano uno a uno.La sua prestazione più memorabile però l’abbiamo avuta sul Passo Furcia, dove Frigo ha saputo esprimere la sua potenza e abilità a imporsi tra i rivali. Con una mossa che non tardava a essere ricordata come un capolavoro, il ventiquattrenne si è piazzato al primo posto della graduatoria dietro la quale era falcidiato tutto l’aristocrazia in gara, dimostrando di avere ben altre carte in regola per far valere i suoi ambizioni.La terza tappa del Tour of the Alps ha visto la vittoria di Marco Frigo, il ventiquattrenne corridore dell’Israel Premier Tech che si è imposto sull’aristocrazia con una prestazione strepitosa. Il giovane ha partecipato alla fuga ai primi chilometri e ha saputo gestire in maniera eccezionale le fasi più difficili della gara, confermando di essere tra i migliori corridori in circolazione.La sua vittoria è stata ottenuta sul Passo Furcia, dove ha dimostrato la sua potenza e abilità. Ha saputo gestire il vantaggio nella discesa verso San Candido, conquistando così la sua prima vittoria tra i professionisti.
Frigo: un capolavoro sulla montagna, ecco la mia prima vittoria
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