24 dicembre 2024 – 12:45
Il recente furto che ha colpito l’Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino (Astut) ha destato grande preoccupazione per la perdita di pezzi unici e secoli di storia legati all’orologeria e all’oculistica. Questo secondo episodio, avvenuto a metà dicembre, si aggiunge ad una serie di attacchi vandalici subiti dall’Astut negli ultimi mesi, minacciando la conservazione di oltre diecimila oggetti preziosi, tra cui strumenti scientifici, prototipi di laboratorio ed elettrodomestici d’epoca.L’ex direttore Marco Galloni ha espresso rammarico per il fatto che le potenziali mostre eccezionali sull’orologeria antica non potranno più essere realizzate a causa dei furti subiti. Attualmente sotto la guida di Enrico Pasini, l’Astut si è trovato costretto a sospendere tutte le attività in seguito alla scoperta di amianto negli edifici, rendendo urgente la necessità di mettere in sicurezza il patrimonio museale dell’Istituto.Il valore del bottino rubato va ben oltre le migliaia di euro stimati, rappresentando un’immenso tesoro storico e culturale che rischia di andare perduto. L’università sta lavorando attivamente per trasferire i beni custoditi nell’ex Manifattura alla ex stabilimento de La Stampa in via Marenco al fine di garantirne una maggiore protezione e salvaguardia.Questi continui attacchi mettono in evidenza l’importanza della tutela del patrimonio culturale e scientifico dell’Astut, sottolineando la necessità di rafforzare le misure di sicurezza e vigilanza per preservare la memoria storica che questi oggetti rappresentano. Soltanto attraverso un impegno congiunto delle istituzioni e della comunità sarà possibile assicurare che tali tesori possano essere tramandati alle generazioni future.
